Curry: tipologie, proprietà, benefici, uso e controindicazioni

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Il curry, di origine indiana, è una miscela di spezie polverizzate di colore giallo-senape fortemente aromatica. Viene utilizzato in cucina per aggiungere aroma, colore e gusto a moltissimi piatti. Nonostante la sua composizione sia diversa da regione a regione, l’ingrediente principale è la curcuma. Altri ingredienti sono: pepe nero, peperoncino, cannella, coriandolo, chiodi di garofano, paprika, ecc.

Questa miscela speziata può essere dolce, piccante o piccantissima perchè variando la scelta e le dosi delle singole spezie può cambiare completamente il sapore finale.

Nel ‘700 i primi mercanti della Compagnia delle Indie si ritirarono in Inghilterra portando alcuni alimenti piccanti ed esotici. A fine ‘700 alcune ditte anglo-indiane cominciarono ad offrire miscele di spezie identificandole con il termine “curry”. Successivamente si è diffuso in Europa, Americhe e Giappone.

Negli ultimi anni sono stati attribuiti al curry meriti in ambito medico. E’ infatti un prezioso alleato per la nostra salute intestinale poichè stimola la digestione ed il metabolismo, disinfettando allo stesso tempo anche l’intestino. Inoltre la curcuma, ingrediente principale del curry, ha virtù antinfiammatorie ed antiossidanti

Ma quali sono le tipologie, proprietà, benefici e controindicazioni di questa spezia?

Tipologie di curry

Come precedentemente menzionato, la composizione di questa spezia varia da luogo a luogo in base alla tradizione culinaria locale. Generalmente si tratta di curcuma, chiodi di garofano, pepe nero, paprika, zenzero, ecc.

Anche se la tipologia più nota è il curry giallo, esistono diverse varianti di questo mix speziato. Ciascuna di queste è caratterizzata da un colore ed ingredienti differenti. La lista sotto riportata è un’indicazione massima che corrisponde grosso modo alle miscele vendute nel nostro Paese.

  • Curry giallo o Madras. A base di: coriandolo, curcuma, peperoncino, semi di senape, cumino, pepe nero, fieno greco, aglio, sale, finocchio e noce moscata. Il suo sapore aromatico è molto bilanciato, motivo per cui può essere utilizzato con tutti i piatti (dolci e salati). Non ha un retrogusto piccante.
  • C. rosso o C. di Ceylon. Le spezie vengono tostate prima di essere macinate e miscelate. E’ caratterizzato da un gusto molto piccante. Composto da: peperoncino, coriandolo, semi di finocchio, semi di cumino, fieno greco, pepe nero, curcuma e cannella. Vengono poi aggiunte foglie di curry e le foglie di rampe (erba tipica dell’isola di Ceylon). Dal gusto intenso e piccante è indicato principalmente per la carne. Può anche essere mescolato con il latte o yogurt per creare particolari salse aromatiche.
  • C. verde. Ingredienti: foglie della pianta del curry, coriandolo, pepe, fieno greco, peperoncino verde, curcuma, zenzero e cardamomo. Ha un gusto molto fresco ed è ideale per condire verdure ed insalate.
  • C. di Java. Presenta un colore giallo / arancione intenso. Composizione di base: curcuma, coriandolo, fieno greco, limone, zenzero, pepe, peperoncino e alloro. Ha un sapore aromatico con intense note agrumate. Ottimo per speziare le insalate, verdura, carne bianca, pesce e crostacei.

Tutte le tipologie di curry sopra elencate, tranne quello di Java, possono essere aggiunte anche a freddo.

Proprietà nutrizionali

Cento grammi di curry hanno un contenuto calorico pari a 325 kcal e contengono:

  • 58 gr di carboidrati (ripartiti in 33 gr di fibra alimentare e 2,8 gr di zuccheri;
  • 14 gr di grassi (di cui 6 gr di monoinsaturi, 2,6 gr di polinsaturi e 2,2 gr di saturi);
  • 13 gr di proteine.

Tra i principali sali minerali troviamo: sodio, potassio, calcio, ferro e magnesio.

Il contenuto vitaminico è composto dalle vitamine A, B (B6 e B12), D, E e K.

Il curry è privo di colesterolo.

Benefici del curry

Di recente sono state attribuite a questa spezia numerose proprietà benefiche. Grazie alla notevole presenza di spezie ed erbe contenute, il curry possiede molti polifenoli ed antiossidanti. Integrarlo nella nostra dieta significa ottenere benefici a livello del sistema circolatorio, intestinale e metabolico. Vediamoli nel dettaglio.

  • Antineoplastico. Alcuni studi in vitro (in provetta) hanno mostrato come la curcuma, grazie alla curcumina (suo principio attivo) può espletare un’azione anticancro a livello intestinale. In pratica, la curcumina inibisce la trasformazione delle cellule buone in cellule cancerose e blocca la loro proliferazione.
  • Antinfiammatorio. La curcuma, ingrediente principale del curry, è capace di bloccare la produzione degli eicosanoidi. Quest’ultimi sono molecole in grado di mediare il processo infiammatorio.
  • Vasodilatatore e digestivo. Proprietà attribuibili al peperoncino. Oltre infatti a favorire la circolazione, è anche capace di stimolare la secrezione dei succhi gastrici.
  • Ipocolesterolemizzante. Il peperoncino e lo zenzero riducono l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale.
  • Antiaerofagico. Il cumino, un altro ingrediente del curry, combatte il gonfiore addominale e favorisce la digestione. Le popolazioni indiane lo utilizzano per contrastare il meteorismo e l’alitosi.
  • Antibatterico. L’azione antibatterica è a carico dei chiodi di garofano, utili per le infezioni del cavo orale e per la regolarizzazione della flora batterica intestinale.
  • Alleato nelle diete. Grazie ad alcune spezie contenute nel curry, questo rappresenta un buon alleato nei regimi dietetici ipocalorici. Il peperoncino, ad esempio, innalza la temperatura del corpo inducendo un naturale consumo delle calorie. La cannella invece è in grado di modulare il rilascio del glucosio nel sangue rallentando di conseguenza la comparsa del senso di fame.

Uso in cucina e non del curry

Questa spezia viene utilizzata per esaltare diverse pietanze, salate e dolci. Impiegato in cucina per impreziosire primi piatti (riso e zuppe), secondi piatti (carne, pesce e uova) e contorni (verdure, ortaggi e insalate).

Come accennato, il curry può essere utilizzato anche nella preparazione di ricette dolci. Collaudato è infatti il binomio curry e cioccolato o cacao.

Il curry viene anche utilizzato come tinta naturale per i capelli chiari. A questo scopo deve essere miscelato con del burro fuso, semi di lino tritati + miele oppure con olio di cocco. Il composto ottenuto va steso su tutta la capigliatura a mo’ di impacco. Tenete in posa il più possibile, anche due ore. Successivamente procedere con il normale lavaggio. Essendo un metodo del tutto naturale va ripetuto più volte per ottenere effetti apprezzabili. Alla fine otterrete una chioma dal colore brillante e dai riflessi luminosi. Inoltre, questo impacco è in grado di lenire le irritazioni del cuoio capelluto e rendere i capelli molto morbidi.

Controindicazioni

Il curry è controindicato in soggetti con patologie ostruttive delle vie biliari, come i calcoli biliari. La curcuma, presente in questo mix speziato, stimola infatti la secrezione degli acidi biliari favorendo la formazione dei calcoli.

Il curry non è raccomandato neanche per chi soffre di ulcere o gastriti; il pepe in esso contenuto peggiora gli stati infiammatori.

L’uso di questa spezia viene anche sconsigliato in caso di affezioni a carico del sistema genito-urinario. Il peperoncino in esso presente può peggiorare lo stato irritativo ed infiammatorio presente a livello genitale.

Per la presenza del pepe e peperoncino, è vietato durante l’allattamento.

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