Porri: proprietà, valori nutrizionali, calorie, come cucinarli e coltivarli

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I porri (Allium ampeloprasum o  Allium porrum) sono ortaggi lunghi e tubolari con un bulbo bianco all’estremità e foglie dure verdi. Appartenendo alla famiglia delle Liliacee, sono parenti stretti della cipolla ed aglio. A differenza però di quest’ultimi due, presentano un gusto più dolce e delicato che si abbina perfettamente a formaggi o pesce.

Sono molto apprezzati nel campo fitoterapico per le loro proprietà toniche, diuretiche, lassative ed antisettiche. Vengono infatti consigliati nella cura di malattie come: dispepsie, anemie, artrite, gotta, stipsi, infezioni urinarie, ecc. Scopriamo insieme le caratteristiche principali del porro, partendo dalle sue ottime proprietà benefiche.

Proprietà e benefici dei porri

Grazie alle loro preziose proprietà nutrizionali, i porri sono vegetali che vantano diversi benefici per la nostra salute.

  • Dimagranti (effetto saziante): i porri sono indicati nelle diete ipocaloriche poichè sono ricchi di acqua e fibre. Esercitano dunque un effetto saziante apportando poche calorie.
  • Diuretici e depurativi: questi ortaggi vantano proprietà disintossicanti per l’organismo, merito della ricchezza in fibre ed acqua. Risultano infatti particolarmente indicati per chi soffre di infezioni urinarie e ai reni. Inoltre, essendo ricchi di potassio e poveri di sodio, stimolano la secrezione dei liquidi corporei favorendo l’espulsione delle sostanze tossiche.
  • Lassativi: sempre per la buona quantità d’acqua e fibre contenute, il porro viene consigliato anche in caso di stipsi ed emorroidi.
  • Antibiotici: così come l’aglio, anche i porri contengono una sostanza antibiotica nota come “allicina”. Quest’ultima esercita un’azione benefica ad esempio in caso di dolori provocati da reumatismi e artrite. Ottimi quindi da consumare in caso di raffreddore, influenza o infezioni batteriche.
  • Carminativi: le sostanze nutritive presenti nel porro sono capaci di inibire la formazione di gas intestinali prevenendo il meteorismo e la flatulenza.
  • Digestivi: grazie agli oli essenziali contenuti, questi ortaggi stimolano la produzione dei succhi gastrici facilitando il processo digestivo.
  • Antiossidanti: le vitamine (A, C, E) ed i carotenoidi presenti nel porro, gli conferiscono la capacità di combattere lo stress ossidativo dei radicali liberi. Quest’ultimi sono responsabili dell’invecchiamento cellulare e di alcune forme tumorali.
  • Ipocolesterolemizzanti: i porri contrastano gli alti livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Sono dunque dei preziosi alleati per il corretto funzionamento del sistema cardiocircolatorio.
  • Ipotensivi: il porro risulta utile anche nel regolare la pressione sanguigna prevenendo l’ipertensione e tutte le patologie legate ad essa. Inoltre, l’allicina, è in grado di protegge la salute dei vasi sanguigni mantenendoli più elastici (prevenzione di patologie come ictus, infarto ed aneurisma).

Proprietà nutrizionali e calorie

Cento grammi di porro crudo apportano circa 61 kcal, così ripartite:

  • 83 gr di acqua;
  • 14,15 gr di carboidrati (di cui 3,9 gr di zuccheri);
  • 1,8 gr di fibre alimentari;
  • 1,5 gr di proteine;
  • 0,3 gr di grassi (di cui 0,166 gr di polinsaturi, 0,04 gr di saturi e 0,004 gr di monoinsaturi).

Considerando che i carboidrati e le proteine forniscono 4 calorie per ogni gr mentre i grassi ne forniscono 9 per ogni grammo, l’energia apportata da ciascun macronutriente sarà: 89,1% di carboidrati, 6,8% proteine e 4,1% grassi.

Tra i sali minerali più abbondanti troviamo: potassio (180 mg), calcio (59 mg), fosforo (35 mg), magnesio (28 mg), sodio (20 mg) e ferro (2,1 mg).

La componente vitaminica è rappresentata dalle vitamine: A, B (B1, B2, B3, B5, B6), C, E, J, K e folati.

I porri sono ricchi di composti antiossidanti come luteina, zeaxantina e betacarotene.

Come cucinare i porri

Il porro può essere consumato crudo oppure cotto. Rappresenta un valido sostituto della cipolla e dell’aglio, ma con un aroma molto più delicato. Di questo ortaggio si mangia principalmente la parte bianca, decisamente più fresca e profumata. Le sue foglie verdi e croccanti sono generalmente scartate, anche se vengono sempre più utilizzate per dare croccantezza a zuppe e vellutate.

Il porro crudo è ideale per insaporire vari tipi di insalate fresche oppure per la preparazione di pinzimoni. Il porro cotto è ottimo invece come condimento di piatti sfiziosi, per la creazione di sughi oppure per la preparazione di soffritti. Tra gli abbinamenti culinari più gustosi troviamo i porri con patate, zucchine e pesce (es. orata e salmone). I porri si prestano inoltre molto bene alla cottura in umido e sono buonissimi quando gratinati in forno, saltati in padella o stufati con burro o altri tipi di formaggio oppure arrostiti. Abbinamenti più rustici consistono in zuppe a base di porro, patate, funghi, legumi, noci ed uvetta.

Come coltivare i porri

La coltivazione di quest’ortaggio è piuttosto semplice. E’ in grado infatti di resistere molto bene alle diverse condizioni climatiche. A seconda della varietà e del ciclo colturale prescelto, si adatta bene sia al clima temperato caldo sia a quello temperato freddo.

La semina avviene in semenzaio e sono necessari circa due mesi prima che si formi una piantina pronta per il trapianto. Proprio per questo motivo prima di coltivare i porri è opportuno calcolare bene i tempi di semina; poichè questa scelta influirà sull’epoca della raccolta (estiva, autunnale o invernale). Per raccogliere in estate si semina in semenzaio riscaldato a dicembre – gennaio, per la raccolta autunnale si semina in semenzaio all’inizio della primavera e per la raccolta invernale la semina avviene nei mesi di maggio – giugno.

Il terreno più adatto per la coltivazione è quello di medio impasto, fresco e con buone capacità di drenaggio. Può essere concimato con letame maturo, un mese prima del trapianto previsto. Le piantine vengono trapiantate in file distanti 30 – 40 cm l’una dall’altra e tra di loro devono mantenere una distanza di circa 15 – 20 cm.

I porri prediligono l’irrigazione a goccia, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. Considerato che non amano i ristagni d’acqua, nei mesi autunnali ed invernali la necessità idrica si riduce notevolmente.

Durante la coltivazione del porro sono necessarie alcune cure colturali. Ad esempio, è fondamentale eliminare le erbe infestanti e successivamente eseguire una prima rincalzatura (operazione necessaria per l’imbianchimento dello stelo). Un’ulteriore rincalzatura andrà effettuata circa un mese prima della raccolta prevista per facilitare l’ingrossamento dello stelo e renderlo più bianco, tenero e saporito.

Controindicazioni

Non sono note ad oggi particolari controindicazioni legate al consumo del porro. Solamente in caso di allergie o intolleranze note all’allicina (presente anche nell’aglio) se ne sconsiglia l’uso. Inoltre, poichè i porri possono contenere minime percentuali di nichel si raccomanda un uso moderato a chi è allergico a questo metallo.

Un uso moderato viene anche consigliato in caso di pressione bassa ed incontinenza urinaria.

Descrizione della pianta

Il nome scientifico del porro è Allium ampeloprasum o  Allium porrum ed appartiene alla famiglia delle Liliacee. Si tratta di una pianta biennale, con ciclo produttivo annuale. Ha una struttura tubolare con foglie verdi opposte, lunghe ed acuminate (erette o ricadenti). Le foglie sono raggruppate in modo da formare una specie di grosso fusto (lunghezza: 20 – 30 cm; diametro: 2 – 5 cm). I fiori sono di una tonalità bianco-rosacea e sono raggruppati in infiorescenze ad ombrello di forma globosa.

Tipologie di porri

Esistono diverse varietà di porro, distinguibili principalmente per il periodo di semina e raccolto. Tuttavia, possiamo comunque affermare che il porro invernale è quello maggiormente coltivato e dunque consumato. Di seguito, le varietà più diffuse.

  • Gigante d’inverno: vigoroso e con stelo molto lungo. Ha sapore gradevole e la sua parte bianca può raggiungere anche i 60 cm di lunghezza;
  • Mostruoso di Carantan: cultivar rustica con stelo corto e grosso. Caratterizzato da un grande bulbo che può addirittura raggiungere un diametro di 7 – 8 cm e una lunghezza pari a 20 cm. È resistente al freddo, gustoso e facilmente digeribile;
  • Grosso corto d’estate: tipologia dal rapido sviluppo, presenta un ciclo molto precoce. Come facilmente intuibile dal nome, lo stelo risulta essere grosso e corto;
  • Invernale di Parigi: il suo stelo è tipicamente molto lungo e di un bel colore bianco.
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