Peperoni: proprietà, benefici, usi e controindicazioni

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I peperoni sono ortaggi prodotti dalla pianta arbustiva Capsicum annuum appartenente alla famiglia delle Solanacee. Importati dagli spagnoli dall’America centro-meridionale in Europa, sono oggi largamente impiegati in moltissime tradizioni culinarie locali.

Il peperone è un vero e proprio toccasana per la salute ed il benessere del nostro organismo. E’ infatti ricco di vitamine, sali minerali e fitocomposti ad azione antiossidante. Risulta inoltre perfetto per le diete ipocaloriche grazie al suo ridotto apporto energetico. Cerchiamo di capire insieme tutte le sue proprietà, benefici, usi e controindicazioni.

Proprietà e benefici dei peperoni

Le numerose sostanze nutritive e principi attivi conferiscono al peperone una serie di virtù benefiche per l’organismo. Vediamole di seguito.

  • Colesterolo: grazie alle fibre contenute e ai suoi composti vegetali attivi, il peperone è in grado di ridurre il colesterolo cattivo e di aumentare quello buono. Ottimi quindi per prevenire malattie cardiovascolari come quelle aterosclerotiche.
  • Anemia: il contenuto di ferro ma soprattutto l’elevata quantità di vitamina C rendono questo alimento un valido alleato per contrastare le anemie. La vitamina C infatti aumenta l’assorbimento del ferro da parte dell’organismo.
  • Malattie degenerative oculari: il peperone è ricco di pigmenti naturali, precursori della vitamina A, noti come “carotenoidi”. Ad esempio: betacarotene, luteina, zeaxantina e criptoxantina. Questo ortaggio viene consigliato proprio per prevenire patologie dell’occhio come glaucoma, cataratta e degenerazione maculare.
  • Tumori: grazie al notevole contenuto di antiossidanti e fibre, i peperoni sono utili nel prevenire i tumori al colon-retto.
  • Energia: questi ortaggi risultano energetici per via delle buone quantità di vitamine del gruppo B presenti. Le vitamine B sono fondamentali nel metabolismo energetico poichè favoriscono la trasformazione dei nutrienti (carboidrati, lipidi e proteine) in energia.
  • Diuresi: l’elevata concentrazione di potassio e la bassa quantità di sodio, conferiscono al peperone proprietà diuretiche.
  • Benessere generale: sempre grazie alle vitamine e sali minerali contenuti, consumare regolarmente i peperoni comporta un benessere generale alle ossa, muscoli e sistema digestivo.

Proprietà nutrizionali dei peperoni

A seconda della tipologia, 100 grammi di prodotto crudo apportano dalle 20 alle 31 kcal. Il peperone verde è quello meno calorico (20 kcal), seguito da quello giallo (27 kcal) ed infine quello rosso (31 kcal). I nutrienti sono così ripartiti:

  • 93,89 gr (verde), 92,02 gr (giallo), 92,21 gr (rosso) di acqua;
  • 4,64 gr (verde), 6,32 gr (giallo), 6,03 gr (rosso) di carboidrati;
  • 1,7 gr (verde), 0,9 gr (giallo), 2,1 gr (rosso) di fibre alimentari;
  • 0,86 gr (verde), 1 gr (giallo), 0,99 gr (rosso) di proteine;
  • 0,17 gr (verde), 0,21 gr (giallo), 0,3 gr (rosso) di grassi.

Tra i sali minerali più abbondanti troviamo: potassio, magnesio, ferro, fosforo, calcio e sodio.

La componente vitaminica è rappresentata dalle vitamine: A, B (B1, B2, B3, B5, B6), C, E, J, K e folati. E’ bene sottolineare che un peperone rosso maturo può contenere, a parità di peso, fino a 4 – 5 volte più vitamina C di un’arancia.

I peperoni contengono anche fitocomposti dal notevole potere antiossidante come i carotenoidi: luteina, zeaxantina, criptoxantina e betacarotene.

Usi dei peperoni

Per godere di tutte le proprietà del peperone la miglior cosa è consumarlo a crudo con un filo d’olio evo. Ad esempio, dentro delle insalate o in pinzimonio. E’ particolarmente utilizzato nei primi piatti come condimento oppure come contorno (arrostito o saltato in padella). Può anche rappresentare un secondo e contorno unico quando farcito con carne e cotto al forno. Si sposa benissimo con altri tipi di verdure come melanzane, patate e zucchine.

Il peperone è ottimo anche essiccato, affumicato o conservato sott’olio.

Controindicazioni

I peperoni sono controindicati in caso di allergie note a tale ortaggio o in caso di epatopatie, perché potrebbero sovraccaricare il lavoro del fegato. Le reazioni allergiche si manifestano con sintomi di varia natura e gravità: gonfiore, meteorismo, nausea, vomito, diarrea, cefalea, dermatiti fino allo shock anafilattico (in soggetti particolarmente sensibili).

Si consiglia invece un consumo piuttosto moderato di questo vegetale in caso di infiammazioni gastriche o emorroidi. Questo perchè il peperone contiene una sostanza nota come “capsaicina”, responsabile del senso di bruciore a livello della mucosa orale, gastrica ed anale.

E’ preferibile non far mangiare i peperoni ai bambini al di sotto dei 10 – 12 anni di età. Essendo il loro fegato ancora in crescita potrebbe non smaltire del tutto le sostanze tossiche presenti nel peperone (solanina e capsaicina).

Sfatiamo un mito: ma i peperoni sono digeribili?

Il peperone è noto per essere un vegetale di difficile digestione. In realtà, questa affermazione è solo parzialmente vera. Non è il peperone in sè ad essere pesante ma lo è il complesso fibroso (“pelle”) che riveste esternamente la polpa, ricco di sostanze indigeste come la cellulosa, capsaicina e solanina. Queste sostanze sono presenti però anche nella placenta (pellicola bianca che tiene insieme i semi) e nei semi. Eliminando dunque la pelle trasparente esterna, la pellicola bianca interna ed i semi, il peperone risulterà molto più digeribile.

Inoltre, i peperoni gialli e rossi ben maturi sono ancora più digeribili perchè contengono una quantità ridotta di solanina. La capsaicina è contenuta in quantità minori nei peperoni di grandi dimensioni e di forma quadrangolare. E’ preferibile infine tagliare il peperone in fette orizzontali piuttosto che verticali, perchè così facendo si vanno a tagliare i legami molecolari interni della cellulosa facilitando il lavoro dello stomaco e dell’intestino.

Descrizione della pianta

La pianta del peperone è la Capsicum annuum, appartenente alla famiglia delle Solanacee. Non supera i 100 – 150 cm di altezza e presenta foglie verdi, lucide e lanceolate. I fiori sono piccoli e bianchi e crescono in prossimità dell’ascella fogliare. La bacca o frutto di questa pianta è appunto il peperone che nasce verde (immaturo) e successivamente assume colorazioni diverse a seconda della varietà. All’interno di esso sono contenuti i semi tenuti insieme da una pellicola bianca denominata “placenta”.

Le tipologie

I peperoni vengono generalmente classificati in base alla piccantezza, forma e colore. Il peperone può infatti essere quadrangolare o allungato, dolce oppure piccante ed avere una colorazione gialla, verde o rossa. Quelli rossi sono la tipologia più dolce, quelli gialli la più croccante ed i verdi (meno maturi) sono i più acri.

Tecniche di coltivazione

Il clima ottimale per la crescita dei peperoni dipende molto dalla varietà scelta. Possiamo però dire che in generale si tratta di un ortaggio che predilige temperature miti, estati caldi ed una buona esposizione solare.

Il terreno ideale per coltivare il peperone deve essere ricco di sostanza organica (letame maturo) e possibilmente sabbioso con un pH compreso tra 5,5 e 7. Per favorire il drenaggio dell’acqua i peperoni richiedono una vangatura profonda (40 – 50 cm).

La semina avviene nel periodo invernale così da avere le piantine pronte per la primavera. Poichè i semi hanno bisogno di temperature elevate (24 – 26 °C) per germinare, è preferibile seminare utilizzando semenzai riscaldati. Quando la piantina avrà prodotto le prime foglioline ed avrà raggiunto circa i 15 cm di altezza, potrà essere trapiantata in orto. Il trapianto avviene verso metà maggio in file che si distanziano di circa 70 cm l’una dall’altra. Lungo le file le piantine di peperone devono mantenere una distanza di 50 cm tra di loro.

I peperoni hanno un fabbisogno crescente di irrigazione che aumenta al comparire dei frutti.

Iniziano a maturare dopo circa 60 giorni dallo sviluppo dei frutti. La colorazione finale si ottiene dopo 80 – 100 giorni dall’allegagione (fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura).

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