Noce moscata: proprietà nutrizionali, benefici, uso e controindicazioni

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La noce moscata è una delle spezie più conosciute ed apprezzate in ambiente culinario, grazie al suo caratteristico sapore. Si ricava dal frutto della Myristica fragrans, un albero sempreverde originario dell’Indonesia (Isole Molucche).

I frutti di quest’albero hanno una forma simile a quella delle albicocche; al loro interno racchiudono un seme di forma ovale arrotondata. In commercio troviamo sia i semi interi, da grattugiare al bisogno, sia la polvere. Quest’ultima risulta essere meno preziosa dei semi interi poichè conserva poco le proprietà organolettiche.

La noce moscata è conosciuta fin dall’antichità, grazie al suo particolare aroma e soprattutto per le sue proprietà afrodisiache e terapeutiche. Questa spezia contiene infatti sostanze naturali dotate di un notevole potere antiossidante, utili dunque per prevenire diverse patologie cardiovascolari. Inoltre, la noce moscata era famosa ai tempi degli antichi romani e greci anche per le sue proprietà stupefacenti. Infatti, quando consumata in modo eccessivo, può provocare allucinazioni.

La noce moscata, se assunta in dosi moderate, vanta numerose proprietà benefiche per il nostro organismo come quella digestiva.

Scopriamo insieme tutte le proprietà, benefici, usi e controindicazioni di questa amata spezia.

Proprietà nutrizionali

La noce moscata è caratterizzata da un elevato contenuto calorico (525 kcal per 100 gr di prodotto). Tuttavia, trattandosi di una spezia molto forte, ne basta un pizzico per insaporire i piatti. Di seguito, i suoi valori nutrizionali:

  • 49,29 gr di carboidrati (di cui 28,49 gr di zuccheri);
  • 36,31 gr di grassi (di cui 25,94 gr di saturi; 3,22 gr di monoinsaturi e 0,35 gr di polinsaturi);
  • 20,08 gr di fibra alimentare;
  • 5,84 gr di proteine.

Questa spezia è inoltre una fonte preziosa di sali minerali come: rame, potassio, calcio, ferro, manganese, zinco e magnesio.

La componente vitaminica è rappresentata dalle vitamine A, B (B1, B2, B3, B6, B9) e C.

La noce moscata contiene inoltre eugenolo, un composto aromatico idrossilato. Ha un effetto antibatterico ed antidolorifico, usato principalmente per alleviare il mal di denti. Questa sostanza è presente in maggior quantità nei chiodi di garofano.

Infine, la noce moscata contiene due sostanze psicoattive: la miristicina e l’elimicina. Presenti maggiormente nell’olio di noce moscata, sono responsabili dell’effetto allucinogeno che da questa spezia quando consumata in dosi eccessive.

Benefici della noce moscata

Alle dosi consigliate, questa spezia vanta numerose proprietà benefiche per la nostra salute.

  • Anti-diarroico. La noce moscata è un valido aiuto in presenza di diarrea. Apporta inoltre benefici in caso di infezioni intestinali.
  • Digestivo. Quando assunta dopo i pasti, magari aggiunta in una tisana, stimola il processo digestivo. Svolge anche un’azione carminativa, aiuta ad eliminare l’aria in eccesso e a ridurre il senso di gonfiore.
  • Antibatterico. Grazie alla presenza di eugenolo, presenta proprietà antibatteriche. Aiuta dunque a combattere i batteri a livello intestinale e cutaneo. Spesso la troviamo anche come ingrediente di colluttori e dentifrici naturali perchè in grado di uccidere i batteri responsabili dell’alito cattivo.
  • Antidolorifico. Studi preclinici hanno evidenziato come l’olio di noce moscata può essere utile in caso di infiammazioni croniche come l’artrite. Infatti, sempre per la presenza di eugenolo, l’olio di noce moscata viene spesso addizionato a creme o ad altri oli per massaggi al fine di alleviare i dolori muscolari ed articolari.
  • Antidepressivo e ansiolitico. Questa spezia viene ampiamente utilizzata in aromaterapia per attenuare stati depressivi ed ansiosi.
  • Aiuta le funzioni cognitive. In diversi studi la miristicina è stata capace di contrastare il degrado delle funzioni cognitive (sintomi tipici della demenza ed Alzheimer).

Usi della noce moscata

E’ una spezia che trova largo impiego nel settore culinario. Utilizzata principalmente per aromatizzare budini, creme, torte, purè e besciamella.

Molto apprezzata anche per impreziosire primi piatti con ripieno a base di carne. Ad esempio: tortellini, ravioli, lasagne e cannelloni.

Ottima per insaporire secondi piatti e contorni come carne, uova e patate.

Viene utilizzata anche per dare un tocco speziato alle salse oppure ad alcune bevande alcoliche come il punch ed il vin brulè.

Al fine di mantenere inalterate le sue proprietà organolettiche, si consiglia si acquistare la noce moscata intera e grattugiarla solo al momento dell’utilizzo. Se invece preferite acquistarla già polverizzata, conservatela in un contenitore di vetro ermetico e ponetela in un luogo asciutto e non esposto al calore.

Mi raccomando, non esagerate mai con le dosi perchè è possibile incorrere in seri effetti collaterali (v. sotto). Questa spezia ha un sapore molto forte, è sufficiente quindi un pizzico per aromatizzare qualsiasi piatto.

Curiosità sulla noce moscata

In origine questa spezia era molto diffusa solamente nei mercati Arabi. All’inizio del XVI secolo si affermò talmente tanto in Europa che divenne motivo di continue ostilità tra le varie potenze occidentali per la detenzione del monopolio.

La noce moscata era così amata per il suo inconfondibile sapore che era diventata usanza comune portarsela dietro insieme ad una piccola grattugia. In questo modo, era possibile aggiungere la spezia nel vino o in qualsiasi piatto in caso si presentassero situazioni conviviali improvvise.

Nel XIX secolo, quando si pensava che i cibi piccanti e fortemente speziati fossero stimolanti erotici, la noce moscata diventò una sostanza afrodisiaca molto ricercata. All’epoca si sosteneva di spargerla sul collo o di metterne un po’ nelle tasche per trarne dei vantaggi.

Inoltre per i suoi noti effetti allucinogeni, diventò nel ‘900 lo “stupefacente dei poveri”. Addirittura questa spezia fu utilizzata in passato come sostanza abortiva. Se assunta infatti in dosi elevate, può inibire la produzione delle prostaglandine che possono influenzare lo sviluppo del feto.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Il consumo di questa spezia è ovviamente controindicato in caso di ipersensibilità accertata verso almeno uno dei suoi componenti ed in caso di epilessia. La noce moscata viene sconsigliata anche in caso di allattamento. Prestare invece particolare cautela nell’uso di noce moscata durante la gravidanza (concessa a piccole dosi).

Quando assunta in dosi eccessive, superiori ai 5 gr, la noce moscata può provocare febbre, nausea, vomito, eccitazione nervosa (anche crisi convulsive) ed effetti allucinogeni. Come menzionato precedentemente, gli effetti stupefacenti sono dovuti alla presenza di due sostanze psicoattive: la miristicina e l’elemicina.

E’ bene sottolineare che l’assunzione di questa spezia può potenziare gli effetti farmacologici di alcuni psicofarmaci (es. Inibitori delle Mono-Amino-Ossidasi). Se siete in terapia con farmaci appartenenti a questa categoria, consultate il vostro medico prima di utilizzare tale spezia.

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