Verza: tipologie, proprietà, benefici, uso e controindicazioni

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La verza (Brassica oleracea var. sabauda) è una varietà di cavolo appartenente alla specie Brassica oleracea e alla famiglia delle Brassicacee. Di aspetto è simile al cavolo cappuccio ma, a differenza di questo, ha le foglie grinzose ed increspate con nervature evidenti.

Si tratta di una pianta biennale con radice fittonante poco profonda. Il fusto è eretto e di rado supera i 30 cm di altezza. La “sfera” centrale è la parte commestibile e può assumere colorazioni diverse a seconda della tipologia. E’ un ortaggio tipicamente invernale, non teme il freddo e le gelate. Anzi, si dice che quest’ultime migliorino la sua qualità.

Questo tipo di cavolo ha origini molto antiche e viene coltivato soprattutto nelle regioni centro-settentrionali d’Italia. E’ una verdura nota fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali. In passato infatti le donne greche la utilizzavano per assicurarsi di avere abbastanza latte. I Romani invece la impiegavano come antidoto per l’ubriachezza o come disinfettante (impacco) in caso di ferite.

Il cavolo verza è una delle verdure più nutrienti e fonte ricchissima di fibre, vitamine e soprattutto di antiossidanti.

Ma quali sono le tipologie, proprietà, benefici, usi e controindicazioni di questo prezioso ortaggio?

Tipologie di verza

Esistono differenti tipologie di verza, classificate in base alla colorazione del cespo.

  • Verde: la varietà più comune. Le foglie esterne sono di colore verde scuro caratterizzate da nervature ed increspature molto evidenti. Quelle più interne tendono invece ad essere chiare e tenere.
  • Bianca: possiede foglie sottili e biancastre, ripiegate su stesse a formare una grande palla.
  • Viola o blu: le foglie sono prive di increspature prominenti ma risultano piuttosto lisce con venature bianche. Dopo la cottura, assume una colorazione bluastra.
  • Nera o viola intenso: come la varietà verde, presenta delle foglie molto increspate.

Le diverse colorazioni sono dovute alla presenza di differenti pigmenti (antiossidanti). Ad esempio, le antocianine sono tipiche delle tipologie viola o nere mentre la quercetina è tipica delle varietà chiare.

Tecniche di coltivazione

Rispetto a tutti i suoi fratelli cavoli, la verza è quella più semplice da coltivare. E’ una pianta molto resistente, coltivabile quindi anche nelle regioni settentrionali. Non ama il caldo, teme la siccità e predilige temperature intorno ai 15 – 20 °C.

Il terreno ideale deve avere semplicemente un pH neutro e una buona quantità di sostanza organica e di azoto. Inoltre, il suolo deve essere privo di ristagni e mantenersi umido.

Il periodo di semina è a primavera inoltrata (maggio – giugno). In questo modo la pianta avrà tutta l’estate per germinare, l’autunno per arrivare ad un buono sviluppo e l’inverno per maturare. I semi si pongono a circa 2 cm di profondità e distanziati l’uno dall’altro di circa mezzo metro. Lo sviluppo della verza è molto rapido, entro infatti 15 giorni si vedrà nascere la piantina.

Relativamente al giusto periodo di raccolta, basterà osservare le dimensioni del cespo. Se le dimensioni sono ridotte si otterrà semplicemente un raccolto meno produttivo.

Proprietà nutrizionali

Come tutti gli ortaggi, anche la verza apporta un quantitativo ridotto di calorie: circa 20 – 25 kcal per 100 gr di prodotto. Così ripartite:

  • 91 gr di acqua;
  • 6,1 gr di carboidrati;
  • 3,1 gr di fibre alimentari;
  • 2,27 gr di zuccheri;
  • 2 gr di proteine;
  • 0,8 gr di ceneri;
  • 0,1 gr di grassi.

I sali minerali più abbondanti sono: potassio (230 mg), fosforo (42 mg), calcio (35 mg), magnesio (28 mg) e sodio (28 mg).

La componente vitaminica è rappresentata dalle vitamine: A, B (B1, B2, B3, B5, B6), C, E, K, J e folati.

La verza possiede una buona quantità di antiossidanti come i pigmenti organici denominati “carotenoidi” (es. beta-carotene, luteina e zeaxantina).

Tra gli amminoacidi contenuti in questa tipologia di cavolo ricordiamo: acido aspartico, acido glutammico, arginina, alanina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, isoleucina, leucina, lisina, prolina, metionina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina.

E’ bene ricordare che la cottura inattiva alcune vitamine, come la vitamina C. La percentuale invece dei sali minerali rimane pressochè invariata. Fate però attenzione ad utilizzare poca acqua per lessare la verza perchè altrimenti i sali tenderanno a disperdersi nell’acqua di cottura. Per conservare le sue proprietà organolettiche, si consiglia di consumare questo ortaggio a crudo.

Benefici della verza

  • Antinfiammatoria: questa varietà di cavolo contiene elevati livelli di glutammina. Quest’ultima è un amminoacido fondamentale per il corretto funzionamento delle cellule del sistema immunitario che si attivano per combattere l’infiammazione di organi e tessuti.
  • Antitumorale: la sinefrina presenta nella verza, inibisce la trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali. Consumare regolarmente verza cruda aiuta a prevenire la formazione dei tumori.
  • Ricostituente: essendo questo ortaggio ricco di sali minerali e vitamine, rappresenta un ottimo rivitalizzante e rimineralizzante. Fondamentale dunque per la costruzione ed il mantenimento delle strutture cellulari dell’organismo.
  • Cicatrizzante: il decotto di verza, quando utilizzato come impacco, è un buon rimedio naturale per cicatrizzare le ferite. Questo perchè la vitamina C in essa contenuta stimola la sintesi del collagene, responsabile dell’elasticità e compattezza della pelle. Essendo però la vitamina C termosensibile, prima di impiegare le foglie di verza come impacco, è importante immergerle solo per pochissimo tempo in acqua bollente.
  • Antipertensiva: grazie alla vitamina K e al potassio presenti, tale ortaggio è utile nella regolazione della pressione sanguigna e per la prevenzione di patologie cardiocircolatorie.
  • Regolatore intestinale: l’ottimo contenuto di fibra alimentare migliora la motilità intestinale.
  • Alleata della vista: il betacarotene rende la verza un’ottima alleata per preservare la salute oculare aiutando a prevenire la formazione della cataratta e la degenerazione maculare.

Usi culinari della verza

Come precedentemente affermato, il modo migliore per preservare le caratteristiche nutrizionali è consumare la verza a crudo. Basterà tagliare delle fettine molto sottili e condire con olio evo, sale ed un po’ di limone. Se non amate consumarla cruda, una valida alternativa alla classica lessatura è la cottura a vapore. In caso optiate per la bollitura, mi raccomando di non far bollire per più di 5 – 10 (max) minuti. La verza è perfetta anche quando ripassata in padella o stufata con patate e salsicce.

Questa tipologia di cavolo viene ovviamente utilizzata anche per creare pietanze più elaborate e saporite. Una volta cotta è ottima quando accompagnata con un po’ di pancetta croccante e pepe nero. Oppure è un perfetto ingrediente per arricchire zuppe e minestroni nel periodo invernale. Ideale anche per realizzare dei gustosi primi piatti come i risotti. Le grandi foglie possono anche essere bollite e fungere da involucro per bocconcini di carne, pesce o formaggio.

Controindicazioni

La verza non presenta particolari controindicazioni. Tuttavia, va consumata con moderazione nei seguenti casi:

  • Difficoltà digestive o colon irritabile – essendo ricca di fibre alimentari, questo tipo di cavolo può risultare indigesto. Questo perchè la fibra rimane nell’apparato gastrointestinale per molto tempo risultando di conseguenza indigesto.
  • Gonfiore addominale – sempre per l’elevata quantità di fibre, tale verdura può causare meteorismo a causa di un’eccessiva fermentazione batterica.
  • Ipotiroidismo – come tutte le varietà di cavolo, anche la verza contiene sostanze “gozzigene” dette “isotiocianati”. Queste molecole sono degli antinutrienti in grado di interferire con il metabolismo dello iodio ed inibire la sintesi dell’ormone tiroideo.
  • Terapie anticoagulanti – la verza contiene una buona quantità di vitamina K. Quest’ultima potrebbe inibire l’effetto degli anticoagulanti.
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