Cicerchie: proprietà nutrizionali, benefici, uso e controindicazioni

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Le cicerchie, nome scientifico Lathyrus sativus, sono legumi appartenenti alla famiglia delle Fabaceae.

Prediligono terreni poveri, condizioni climatiche difficili, climi caldi e torridi. Di conseguenza, vengono coltivate principalmente in Asia ed Africa orientale. In Italia, la cicerchia è presente in alcune regioni del centro-sud come Lazio, Marche, Molise, Puglia ed Umbria.

Le cicerchie sono simili a sassolini, spigolose, dal sapore delicato e dal colore che vira dal marrone al grigio. Si tratta di uno dei legumi più antichi, risalente all’8000 a.C. in Mesopotamia.
Scopriamo insieme le proprietà nutrizionali, benefici, usi e controindicazioni di questo legume.

Cicerchie: storia millenaria

La cicerchia è un legume molto antico. Le prime tracce risalgono all’8000 a.C. in Mesopotamia e al 6000 a.C. nella penisola balcanica.
Nell’Antico Egitto, le cicerchie divennero uno degli alimenti principali. Utilizzate infatti come ingrediente altamente nutrizionale nella preparazione di focacce, pani e zuppe.
In Italia, la cicerchia conobbe la gloria dall’epoca dei Romani fino a dopo il Rinascimento. Tuttavia, verso fine ‘800 questo legume venne demonizzato poichè ritenuto responsabile di alcune malattie neurologiche. Perchè?
Le cicerchie contengono una neurotossina, sotto forma di un amminoacido chiamato ODAP. Questa tossina è stata correlata al neurolatirismo, patologia degenerativa che causa la paralisi degli arti inferiori. In realtà, la percentuale di ODAP presente in questi legumi è piuttosto limitata e risulta essere pericolosa solamente se la dieta si basa esclusivamente sulla cicerchia (300 gr al giorno per diverse settimane consecutive). Ad oggi la nostra alimentazione è talmente ricca di alimenti diversi che il rischio di incorrere nella tossicità di questo legume è veramente raro. Un tempo invece, a causa della carestia, le cicerchie rappresentavano l’unico alimento e le intossicazioni erano dunque piuttosto frequenti.
Inoltre è importante sottolineare che un semplice ammollo di almeno 24 ore e una bollitura sono sufficienti a sconfiggere la tossicità delle cicerchie. Purtroppo, all’epoca questi accorgimenti non erano conosciuti.

Proprietà nutrizionali delle cicerchie

La cicerchia, come gran parte dei legumi, ha un elevato contenuto proteico (26 – 30%). E’ ricca di fibre (4 – 7%), calcio, fosforo, potassio, polifenoli e vitamine del gruppo B.
Il contenuto di grassi è veramente basso (0,5 – 2,5 %) ma nonostante questo le cicerchie sono molto energetiche. Infatti, in 100 gr di prodotto troviamo 315 kcal (carboidrati: 48 – 55%).

Benefici delle cicerchie

  • Digestione: il loro consumo favorisce la digestione ed il metabolismo.
  • Memoria: sembra siano in grado di migliorare la memoria.
  • Intestino: le fibre contenute in questo legume aiutano a contrastare la stitichezza favorendo la peristalsi intestinale.
  • Ossa, muscoli e denti: le cicerchie fortificano ossa e denti ed aiutano il tono muscolare.
  • Ipocolesterolemizzante: grazie alla presenza di fibre, le cicerchie sono utili per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. Di conseguenza, apportano benefici al nostro sistema cardiovascolare.

Usi delle cicerchie

Per ridurre al minimo la tossicità della cicerchia è necessario metterla in ammollo per almeno 24 ore. L’acqua è preferibile che sia salata e tiepida. Prima della cottura, l’acqua dell’ammollo dovrà essere sostituita con acqua pulita e non salata.

La bollitura e cottura prolungata della cicerchia sono necessarie per sconfiggere la sua potenziale tossicità e renderle più digeribili. Poichè i tempi di cottura sono piuttosto lunghi, è consigliabile utilizzare una pentola a pressione così da risparmiare del tempo.

Le cicerchie possono essere utilizzate come contorno. L’importante, in questo caso, è utilizzare condimenti semplici così da esaltare il loro caratteristico sapore senza coprirlo. Ad esempio, risultano perfetti l’olio extravergine d’oliva e le erbe aromatiche come timo, origano, alloro e rosmarino.

In alcune regioni italiane, questo legume viene utilizzato come ingrediente per la preparazione di piatti tipici quali zuppe, minestroni e puree. Quest’ultime vengono spesso servite come contorno in alternativa al purè di patate.

La cicerchia viene impiegata anche per condire la pasta fredda o per preparare contorni ricchi con aggiunta di pomodorini, patate, carote, cipolla, ecc.

La macinazione delle cicerchie permette di ottenere una farina da utilizzare per crespelle, polente e focaccine.

Questo legume è molto apprezzato dai vegani e vegetariani per la preparazione di burger vegetali, in sostituzione dei classici ceci.

Controindicazioni e tossicità

Le cicerchie non hanno particolari controindicazioni.

Gli effetti collaterali sono principalmente legati agli amminoacidi contenuti in questo legume, tossici per il nostro sistema nervoso (es. ODAP).

Studi sperimentali provano che il neurolatirismo si verifica nell’essere umano e negli animali quando le cicerchie sono superiori al 30% della dieta. Questa patologia consiste nella debolezza e progressiva rigidità muscolare, fino alla paralisi delle gambe.

La percentuale di ODAP presente nelle cicerchie varia in base alle caratteristiche del terreno, alle condizioni ambientali e alla varietà. In una alimentazione varia e ricca, il pericolo di contrarre il neurolatirismo è veramente basso. Inoltre un ammollo di almeno 24 ore e una lunga bollitura sono sufficienti a sconfiggere la tossicità delle cicerchie. Se questi piccoli accorgimenti non vengono rispettati, le cicerchie possono risultare più indigeste e più tossiche, con fenomeni di meteorismo anche importanti.

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