Dieta a zona: cos’è, come funziona, benefici e controindicazioni

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Fra le tante diete dimagranti di cui sentiamo parlare in continuazione, la dieta a zona è una delle più famose. Ideata da un medico americano, il dottor Barry Sears, nel 1995, è diventata subito popolare fra le star di Hollywood.

Il nome “a zona” deriverebbe dal confinamento dell’insulina in una zona o “blocco” in cui si mantiene stabile il suo livello, ideata inizialmente per chi soffre di diabete e cardiopatie, in seguito è stata sponsorizzata come dieta per dimagrire. Quindi la dieta a zona aiuterebbe a combattere le malattie cardiovascolari, il diabete e le malattie autoimmuni e farebbe anche dimagrire. In base a quali principi? Li andiamo ad analizzare qui di seguito.

Come funziona la dieta a zona

Il fine principale della dieta a zona è ridurre la sensazione di fame mantenendo costanti i tassi di zucchero e di insulina nel sangue, per tanto le quantità dei nutrienti assunti devono essere pari a: 40% delle calorie sotto forma di glucidi, 30% sotto forma di proteine e 30% sotto forma di lipidi.

Attenzione però a che alimenti si scelgono: lipidi monoinsaturi e polinsaturi, glucidi a basso indice glicemico e proteine povere di grassi. Vanno scelti cibi rigorosamente ricchi di nutrienti come vitamine, sali minerali, fibra etc. quindi sì a frutta e verdura, pesce, carni bianche e latticini con pochi grassi, olio d’oliva, mandorle, pistacchi, anacardi.

Sono limitati i carboidrati derivati da pasta, pane, riso e patate; fra gli ortaggi sono esclusi zucca, carota cotta e barbietole; per quanto riguarda la frutta invece non è possibile consumare le banane, l’anguria, cachi, mango e papaia e frutta secca. Da evitare anche succhi di frutta e dolci industriali.

Fra i cereali tollerati ci sono invece: avena, orzo, farro. Per quanto riguarda le proteine vanno bene l’albume, il pesce, molluschi e crostacei, le carni bianche, la bresaola, le carni rosse magre, il coniglio, il tonno in scatola e i latticini magri. Limitati invece: il tuorlo dell’uovo, gli insaccati, il latte intero ed i formaggi grassi.

Gli alimenti vanno assunti ogni 5 ore per un totale di tre pasti e due spuntini, bere almeno due litri e mezzo d’acqua e naturalmente occorre fare molto esercizio fisico. Queste sono le basi della dieta a zona.

Con questo tipo di alimentazione in pratica non solo si mantiene basso il livello della fame, ma si perde peso mantenendo il tono muscolare, rimanendo concentrati e dell’umore giusto (molte diete creano fame e dunque stress e nervosismo), migliorando anche il sonno e riducendo il processo d’invecchiamento.

Esempio di dieta a zona

Vediamo un esempio concreto di dieta a zona per una donna di altezza e peso nella media che conduce una vita moderatamente attiva:

  • colazione: 1 fetta di pane integrale, 60 gr di formaggio fresco, 2 tuorli d’uovo, 1 cucchiaino d’olio d’oliva, kiwi;
  • spuntino: yogurt bianco, 1 noce;
  • pranzo: 1 panino integrale, 90 gr di tonno, 1 cucchiaino di maionese, 250 gr di spinaci;
  • spuntino: 30 gr di formaggio;
  • cena: 90 gr di magro di maiale, 60 gr di lenticchie, cetriolo, 1 patata sotto forma di purè, 5 ml di olio d’oliva.

Dieta a zona: i benefici per la salute

Vediamo dunque i benefici che si traggono osservando la dieta a zona:

  1. Lucidità mentale, buon umore e concentrazione, poiché il livello degli zuccheri nel sangue è costante il cervello riceve sempre energia allo stesso modo senza cali né sbalzi e senza quella sensazione di pesantezza che segue di solito un pasto ricco di carboidrati. Questa mancanza di fame costante e questa maggiore energia evitano anche irritabilità e sbalzi d’umore.
  2. Maggiore energia fisica, usando il grasso come fonte di energia ne consegue che la prestazione fisica è decisamente migliore.
  3. Meno voglia di dolce, solitamente quando si ha fame si punta subito verso lo zucchero perché da energia e soddisfa mentre con la dieta a zona mantenendo il livello degli zuccheri stabile questo desiderio scompare.
  4. Diminuisce la massa grassa e diminuisce il gonfiore causato dal ristagno dei liquidi in conseguenza il nostro aspetto migliora.

Oltre a questi benefici ve ne sono altri, altrettanto importanti, ovvero la prevenzione di malattie molto pericolose:

  • Diabete di tipo II, generato dalla produzione eccessiva d’insulina mentre con la dieta a zona il livello dell’insulina rimane stabile;
  • Prevenzione dei tumori, i livelli molto alti d’insulina non comportano solo diabete ma spianano la strada anche ad alcuni tipi di tumori come il tumore al seno ed al pancreas.
  • Protezione contro le infezioni, secondo i principi della dieta a zona, un minor consumo di carboidrati aiuterebbe a rafforzare il sistema immunitario.
  • Prevenire patologie come artrite ed osteoporosi, difatti riducendo il livello d’insulina si riduce la possibilità dell’infiammazione ai tessuti.
  • Riduzione del rischio di Patologie Cardiache, riducendo il livello d’insulina nel sangue, si riduce anche il rischio d’incappare in patologie cardiache.

Dieta a zona: controindicazioni

Anche sulla dieta a zona, come per la dieta Dukan, ci sono pareri pro e contro. La dieta a zona sebbene vanti molti benefici e dunque vari pro, presenta anche dei contro: in primis è molto restrittiva, tutto va pesato ed organizzato quindi niente piatti dell’ultimo minuto e niente ristorante o take away.

C’è da dire inoltre che la dieta a zona vanta il consumo di cibi gustosi, ma in realtà le porzioni sono minime. Poi c’è la questione fibre, il cui apporto è decisamente troppo basso per cui si può andare incontro a stitichezza.

Secondo l’opinione generale dei nutrizionisti, si tratta di una dieta in cui le quantità previste di nutrienti sono del tutto sbilanciate rispetto ai soliti parametri nutrizionali, pertanto si raccomandano diete più equilibrate. Non è tutto perché sempre secondo gli esperti, la promessa di una veloce perdita di chili può significare un altrettanto veloce riacquisto degli stessi.

In linea di massima potrebbe essere seguita anche da chi ha problemi di cuore o di diabete ma è sempre bene consultare il medico.

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