Artemisia: benefici, usi e controindicazioni

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Prima di iniziare a parlarvi dei benefici, degli usi e delle controindicazioni, vogliamo subito specificare che l’artemisia, come molte altre piante, è ritenuta una pianta terapeutica secondo le credenze popolari, ma molti di questi effetti benefici non sono stati confermati dalla scienza. Ultimamente sono state valutate anche le proprietà anti-cancro e i risultati dei test in vitro sono incoraggianti.  Analizziamo uno alla volta questi aspetti. Sapevate che l’artemisia è utilizzata da tempi remoti e secondo molti studi possiede buonissimi componenti al suo interno?

Secondo molte persone offre un’azione espettorante, sedativa e digestiva. Viene impiegata anche contro i dolori legati al ciclo mestruale. Le sue proprietà antisettiche sono ben conosciute nel campo della fitoterapia. Di facile reperibilità, infatti nelle erboristerie potete trovare la tintura madre, l’infuso e altri prodotti a base di artemisia. Procediamo poco per volta partendo con i benefici a essa correlati.

Benefici dell’artemisia, quali sono?

L’artemisia sembra in grado di risolvere vari disturbi del corpo umano. Impiegata per favorire la digestione e come diuretico è largamente utilizzata. Secondo le credenze popolari è un valido astringente il decotto di artemisia. Alcuni la definiscono una pianta febbrifuga, amaro-tonica, sudorifera e colagoga (cioè facilita la secrezione biliare).

Viene utilizzata anche per realizzare lavande vaginali. Ciò che la rende una pianta particolarmente apprezzata in campo fitoterapeutico è la presenza di artemisinina. Questa pianta è stata usata anche per realizzare farmaci utili nella lotta della malaria.

L’artemisinina invece, è considerata una sostanza potenzialmente anticancro. E’ stato effettuato uno studio nel 2015 da parte dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Riferendosi all’Artemisia Annua e l’alto contenuto di artemisinina, hanno confermato che durante gli esperimenti in vitro questa pianta ha avuto un effetto tossico sulle cellule tumorali. Potenziali proprietà anticancro le possiede anche un altro principio attivo dell’artemisia, la diidroartemisinina.

La tintura madre invece, vanta interessanti proprietà nei confronti dell’amenorrea e le altre irregolarità del ciclo mestruale. Può essere usata anche per i vermi intestinali.

Potete usare decotti di artemisia per ridurre il gonfiore addominale, prevenire il mal di auto e mal di nave, calmare la tosse, prevenire gli stati infiammatori  e depurare il fegato. Ha anche proprietà antidepressive.

Usi dell’artemisia

La pianta dell’artemisia è impiegata per numerosi scopi. La radice, le sommità fiorite e le foglie sono i componenti utilizzati di questo vegetale. Vediamo allora più da vicino le informazioni riguardanti gli usi dell’artemisia.

La radici sono impiegate principalmente per l’azione sedativa offerta nei confronti del sistema nervoso. Ciò significa che trova impiego in varie occasioni. Per esempio rilassa prima di dormire, combatte il cattivo umore, la depressione e altro ancora.

All’interno delle sommità fiorite sono racchiusi preziosi elementi come i flavonoidi e gli oli essenziali. Tutti componenti che svolgono azioni utili al corpo. I flavonoidi per esempio hanno un effetto antiossidante. Le tisane e gli infusi sono piuttosto comuni e ricercati. Qui di seguito ecco i modi per utilizzare l’artemisia.

  • Uso esterno. L’uso esterno è consigliato grazie all’uso della tintura madre e dell’essenza di artemisia, sempre precedentemente diluita in un olio vettore. Della tintura madre sono consigliate dalle 30 alle 90 gocce durante l’arco della giornata. Tutto dipende dalla tipologia del problema da combattere. Naturalmente non fate di testa vostra, ma avvaletevi del consiglio degli specialisti. Per quanto riguarda l’olio essenziale non è da utilizzare se non è prima stato diluito in olio vegetale.
  • Uso interno. Naturalmente per acquisire tutti i benefici a pieno dell’artemisia, le persone consumano l’infuso ottenuto dalle sommità dei fiori. 1 tazza d’acqua e 1 cucchiaio piccolo di fiori sono più che sufficienti come rimedio veloce realizzabile in pochissimo tempo. Preparatela come un classico tè, quindi quando l’acqua inizia a bollire spegnete e aggiungete la pianta. Dopo pochi minuti filtrate e consumate. 1-2 tazze giornaliere non di più.

L’artemisia però è utilizzata anche per realizzare liquori. Dall’artemisia absinthium, conosciuta come assenzio maggiore, viene ricavato appunto l’assenzio, un distillato molto forte e dal caratteristico colore verde (per questo chiamato anche fata verde). E’ anche alla base del vermut.

Controindicazioni dell’artemisia

Non è di certo una novità che le piante (o gli estratti da esse ricavati) possono essere causa di effetti indesiderati. Nel caso dell’artemisia dovete tenere presente alcune cose prima di iniziare ad assumerla. La pianta è pericolosa per il sistema nervoso, questo almeno se assunta in grandi concentrazioni. Risulta anche velenosa se utilizzata in eccesso.

Secondo gli esperti le donne che allattano non devono farne uso. Anche in gravidanza vi possono essere rischi, dunque è meglio evitarla. Nei soggetti ipersensibili possono verificarsi dermatiti dovute al contatto sulla pelle.

Sono stati attribuiti alla pianta in questione effetti collaterali variabili. Potete accusare dunque crampi all’addome, diarrea vomito e voglia di rimettere. Ricordatevi che in caso di gastrite non è indicata. Così come per chi soffre di epilessia.

Infine il suo utilizzo può interagire con alcuni farmaci. Pertanto se state seguendo una terapia farmacologica, non iniziate a prendere nessuna forma di artemisia prima di parlarne con il vostro medico.

Descrizione della pianta

L’Artemisia vulgaris, conosciuta più comunemente come “artemisia”, appartiene alla famiglia delle Asteracee. Presenta un fusto dalla forma eretta, il quale può misurare dai 50 ai 150 centimetri di altezza. Il colore di quest’ultimo è rossiccio con molte striature.

Le foglie della pianta qui presente sono lanceolate e alterne. Per quanto riguarda i fiori hanno un colore giallo-rosso e l’aspetto tubolare. La pianta la si può trovare in Europa, Nord Africa, Nord America e in Asia. Come zone predilige il bordo dei campi e in prossimità dei fiumi. È comunque da specificare che arriva dalla Cina. L’artemisia fiorisce da luglio a ottobre.

Curiosità

.Questa pianta è rinomata per le credenze sugli usi e le leggende popolari. Prendendo come esempio gli Indiani d’America, la apprezzano nelle cerimonie rivolte alla purificazione del corpo e dello spirito.

L’artemisia in passato (Medioevo e Rinascimento) era considerata una pianta che poteva proteggere dal diavolo, per le persone l’appendevano in casa come amuleto. Dunque apprezzata già allora anche se spesso per scopri ritualistici. Era considerata capace di scacciare la negatività ma anche sviluppare i poteri psichici.

In Cina è ancora più apprezzata dato che è la terra da cui prende origini. Nella medicina tradizionale cinese trovava spazio anche nell’agopuntura. Considerata sacra per la dea Diana-Artemide.

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