Agnocasto: benefici, usi e come si coltiva

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L’agnocasto è una pianta terapeutica. Questo arbusto in ambito botanico prende il nome di Vitex agnus-castus. Appartiene alla famiglia delle Verbenacee e si tratta di un rimedio fitoterapico molto sfruttato e consigliato. I suoi utilizzi sono molteplici e lavorano su vari disturbi del corpo umano.

La pianta qui presente è conosciuta anche come “albero del pepe”. Un altro nome ricollegabile all’agnocasto è “pepe del monaco”. In commercio si possono acquistare le pillole, le bacche essiccate, gli estratti e la polvere dell’agnocasto. Ogni rimedio a base di questa pianta può essere impiegato solamente per uso interno. Influisce infatti positivamente sull’umore, l’insonnia e vari dolori sempre attinenti alla sfera femminile. Apprezzato infatti per trattare alcuni problemi della sindrome premestruale. Anche contro il ciclo irregolare è comune il suo impiego, oppure per il semplice ciclo mestruale doloroso. Molte donne nella fase della menopausa (dopo un consulto con uno specialista) impiegano l’agnocasto per alleviare i sintomi.

Proprietà e benefici

Scoprendo tutte le proprietà terapeutiche dell’agnocasto si capisce perché è tanto noto. Per uso interno infatti è un valido alleato da poter sfruttare nella sindrome premestruale. I suoi estratti sono apprezzati molto per lenire il dolore al seno e nella zona del basso ventre. Utile anche contro il nervosismo e l’insonnia. Insomma nel mondo femminile è un asso nella manica.

Nonostante sia adatto contro i vari disturbi rivolti alla sindrome premestruale, ciò non significa che non possa essere utilizzato in altre circostanze. Ricordiamo che gli esperti hanno scoperto innumerevoli proprietà e benefici sull’agnocasto. Quindi non ci si può sorprendere sui suoi tanti utilizzi nel campo della fitoterapia. Contro le infiammazioni del cavo orale per esempio è ad esempio un alleato portentoso. Lo è altrettanto quando si parla di infiammazioni che interessano le zone intime.

In merito alla domanda (piuttosto cercata ultimamente) se l’agnocasto possa stimolare l’organismo a bruciare grassi non vi sono ancora risposte concrete. L’agnocasto però, stimola la produzione del latte materno. E’ impiegato contro le vertigini e le palpitazioni. Secondo gli esperti può anche ridurre gli stimoli sessuali.

Agnocasto in menopausa

L’agnocasto dispone di proprietà utili che sono utilizzate anche durante la menopausa. Si dimostra un rimedio adatto contro i numerosi disturbi che fanno comparsa durante questa fase della vita di una donna, pertanto interviene ponendo sollievo. Naturalmente è previsto il consulto con un medico, il quale potrà suggerire la terapia più adatta alla paziente. Possono essere necessari anche 90 giorni prima che gli effetti si facciano vedere, quindi evitare l’uso smodato di tale prodotto.

La menopausa può comportare disturbi di varia entità e inoltre non sono avvertiti sempre sulla solita scala di intensità. Per esempio le vampate si possono presentare lievi come particolarmente intense. La pianta in questione comunque aiuta contro le palpitazioni, le vampate appunto, la tensione, la perdita di capelli…. Nonostante sia un rimedio ben conosciuto e apprezzato, non lo è altrettanto il suo impiego fai da te.

Come si usa

Le azioni benefiche dell’agnocasto interessano il cervello, il sistema digestivo, l’apparato urinario e molte altre zone del corpo. Questo fa intuire perché è sfruttato nel campo dei rimedi naturali. Proprio nella fitoterapia le bacche (che hanno subito il processo di essiccazione) sono la parte della pianta di maggiore utilizzo. L’agnocasto viene usato anche sotto forma di tintura madre, polvere, capsule etc. Il suo utilizzo viene suggerito per la menopausa (dato che cura i disturbi), anomalie che interessano il ciclo mestruale e non solo. E’ necessario recarsi da uno specialista per avere un quadro generico della situazione. Il medico potrà suggerire una terapia per uso interno di una durata di almeno trenta giorni.

Controindicazioni

Per quanto riguarda le controindicazioni è bene prestare la massima attenzione dato che questa pianta può provocare a luogo a effetti androgenizzanti. Prima di usarlo in dolce attesa è bene parlarne con il medico. Il sovraddosaggio può causare mal di testa e menorragia (ciclo abbondante). Non sono da escludere le possibili interazioni con prodotti farmacologici, quindi chiedere a un esperto se vi fosse una terapia in corso.

Infine possono avere luogo allergie cutanee di media o lieve entità. Non mancano comunque le intolleranze ad alcuni suoi principi attivi.

Gli esperti hanno individuato, in alcuni soggetti, una relazione tra nausea o vomito e l’uso eccessivo dell’agnocasto. Oltre a questo è importante non assumere nessuna forma di questa pianta in caso di utilizzo della pillola anticoncezionale. Consultare il medico anche in caso di terapie che prevedono l’uso di sonniferi, ansiolitici e farmaci contro la depressione.

Informazioni sulla pianta

L’agnocasto lo si può trovare in varie aree, come l’Asia centrale e in paesi mediterranei dell’Europa. Si tratta di un piccolo arbusto, comune in prossimità di ruscelli e sulle rive dei fiumi. Infatti apprezza le zone umide per poter crescere. La pianta è forte in quanto cresce in zone dove il terreno è secco oppure umido appunto.

Necessita di molto sole, mentre non ama il ristagno idrico. I fiori color lilla fioriscono durante l’estate. Le bacche dell’agnocasto sono la parte più sfruttata e meglio conosciuta. L’albero dell’agnocasto può superare i 5 metri d’altezza. Secondo gli esperti è una pianta dalle origini Mediterranee.

Il clima temperato è assolutamente perfetto per la sua crescita. Può vivere anche nella penombra, nonostante le innumerevoli informazioni affermino che prediliga i raggi del sole diretti. Le foglie sono aromatiche color verde cupo e bianco. Alcune volte si possono ammirare fiori bianchi anziché lilla. Le bacche sono i frutti della pianta, sono di piccole dimensioni e color nero. Ricordano appunto il pepe, ed è per questo il nome che gli è stato attribuito falso pepe.

Curiosità

Molti secoli fa i rami di questa pianta trovavano largo utilizzo per il confezionamento dei cestini. Gli antichi Romani per esempio apprezzavano molto l’agnocasto anche per questo suo aspetto.

In passato l’agnocasto era già conosciuto come rimedio versatile per la salute del corpo. Un altro nome che si trova associato alla pianta dell’agnocasto è “Albero della castità”. Sembrerebbe che le sacerdotesse (nell’antica Grecia) utilizzassero la pianta di cui stiamo parlando oggi, per celebrare il loro voto di castità. In commercio è disponibile anche la tintura madre di agnocasto. Nei negozi online, farmacie e nelle erboristerie si trova senza difficoltà. Lo stesso vale per le altre forme come capsule e via così. Questa pianta possiede delle foglie che facilmente possono essere scambiate per quelle appartenenti alla tipologia dei vegetali cannabis.

Coltivazione

Essendo una pianta terapeutica e ornamentale la sua coltivazione è decisamente apprezzata e sfruttata da molti. Un uso comune è quello di abbellire le siepi mediante la sua coltivazione. C’è anche da considerare che è una pianta resistente e questo gli conferisce altra notorietà visto che non è richiesto il famoso “pollice verde” per potersene prendere cura come si deve. Certo a bisogno delle sue cure, ma è anche dura a morire.

La coltivazione può partire con i semi  o anche dalla pianta acquistata già grandicella. Questo dipende dalla persona che vuole cominciare a coltivarla ovviamente. Far crescere una pianta già formata è più facile rispetto a farla nascere dai semi. Il terreno deve essere drenato in modo che la pianta possa crescere forte e sana. Visto che in questo caso viene coltivata è necessario optare per un posto al sole. Tutti coloro che hanno la massima esperienza nel campo sostengono che passati i 2 anni la pianta non ha più bisogno di attenzioni. Praticamente diventa a tutti gli effetti autonoma.

La concimazione dovrà essere eseguita almeno 1 volta ogni 12 mesi. Prediligere una concimazione organica per la pianta qui presente. Solitamente durante i primi periodi dell’anno questo avviene. Naturalmente ha bisogno di potature, in questo modo la pianta riceverà le cure di cui ha bisogno.

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