Acetosa: proprietà, usi e controindicazioni

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Un po’ alla volta sveleremo tutto quello che c’è sa sapere su questa pianta che, almeno sotto il profilo estetico, ricorda un po’ la lattuga. In cucina l’acetosa è un alimento conosciutissimo. Il suo gusto agro (ma non in modo eccessivo) abbinato alla sua freschezza, la rende un mix ottimo per il palato.

L’acetosa offre proprietà terapeutiche ottime, infatti per la nostra salute è un alimento molto suggerito. Le origini dell’acetosa sono Europee ma proviene anche dala zona nord dell’Asia. Per quanto riguarda il nostro Paese la sua reperibilità è notevole, dato che la si trova un po’ ovunque nei supermercati. Questo alimento prende il nome scientifico di Rumex acetosa. La sua crescita si adatta molto bene alle zone di montagna, dove appunto è facile trovarla. Anche nelle aree di pianura è piuttosto comune. Sia le foglie che la radice dell’acetosa sono elementi di studio per gli esperti. Quest’ultimi si rivelano ricchi di sostanze utili alla nostra salute.

Proprietà dell’acetosa

L’acetosa la si può considerare una verdura indicata per proteggere il corpo contro gli status febbrili. Tra i suoi numerosi impieghi è conosciuta anche come ottimo rimedio per l’inappetenza. Allo stesso tempo è una pianta apprezzata per curare le emorroidi.

Le foglie della pianta dell’acetosa sono antiossidanti e ricche di numerosi nutrienti. Come vitamine sono presenti la A, alcune del gruppo B (B1, B2, B9) e la C. Naturalmente abbondano le quantità di fibre e proteine vegetali. Non mancano i carboidrati, l’acqua e i sali minerali. Terminato adesso con la composizione chimica, è arrivato il momento di preseguire. Diamo adesso spazio alle proprietà terapeutiche dell’acetosa. Secondo svariati studi in materia è certo che sia diuretica e lassativa. Oltre a questo migliora la digestione dato che stimola i succhi gastrici ad essere prodotti in maniera più rapida.

La disponibilità di molti suoi composti antiossidanti la rende un alimento utilissimo contro i radicali liberi. Questa verdura possiede numerose sostanze che prottegono contro la carenza di ferro. Consumare acetosa è dunque utile in caso di anemia. Naturalmente funziona anche come formula preventiva. Le fibre sono alleate anche contro il colesterolo cattivo, si può dunque definire l’acetosa un cibo amico della salute, in particolare del sistema cardiovascolare.

Altri effetti positivi riscontrati da parte degli esperti in merito alla presenza della vitamina A nell’acetosa sono quelli di protegge la vista, come ad esempio la situazione conosciuta come cecità crepuscolare. Alcune volte questo problema è dovuto da un disturbo, altre volte dalla carenza di vitamina A la quale è infatti imortantissima per la visione notturna.

L’acetosa è anche alleata delle donne in quanto protegge e previene dal tumore al seno. La straordinaria composizione chimica dell’acetosa (che prevede flavonoidi, sali minerali, clorofilla, vitamine etc.) si dimostra utile a contrastare l’insorgenza di queste cellule cancerogene.

Come si usa

L’acetosa è un alimento che viene utilizzato al 100%, ossia le foglie e le radici (oltre al fusto) trovano un largo impiego in diversi campi. L’acetosa è infatti una pianta terapeutica che se utilizzata in maniera giusta si dimostra benefica sotto più punti di vista come abbiamo avuto modo di analizzare prima. La sua composizione la rende adatta per trattare l’herpes labiale. Essendo appunto un rimedio per il corpo molto versatile, cerchiamo adesso di procedere con calma verso quelli che sono i suoi molti utilizzi Qui di seguito sono disponibili diversi suggerimenti a riguardo, senza ovviamente considerare quello in cucina a scopi alimentari!

Il decotto di acetosa è un rimedio naturale per ottenere effetti diuretici. Il gusto inoltre è buono e allo stesso tempo è una bevanda rinfrescante. Un concentrato di minerali, vitamine e molto altro ancora. Non bisogna abusare con la sua assunzione ovviamente.

Una volta che le foglie di questa pianta sono state cotte in una pentola con acqua, possono essere impiegate contro disturbi quali acne e foruncoli. L’uso pratico prevede delle tamponature sulle zone colpite. Tutto questo è merito delle proprietà anti-infiammatorie dell’acetosa.

Potenzia le difese immunitarie il semplice ma frequente consumo di questa verdura. Secondo alcune fonti, il succo di acetosa abbinato all’olio di ricino può migliorare il funzionamento del sistema nervoso. Infatti si dimostra indicato come rimedio fitoterapico. Le quantità da impiegare devono essere eque, naturalmente in erboristeria gli esperti possono fornire tutte le informazioni a riguardo.

Alcuni suggerimenti:

  • L’acetosa nonostante sia un poco aciduola al gusto è ottima con altre verdure. Carote, insalate, cetrioli, pomodori, spinaci etc. Può essere ingerita fresca, ma senza eccedere nelle quantità.
  • Con le foglie si ottiene il decotto dalle numerose proprietà terapeutiche. Uno dei benefici più celebri è quello rivolto alla cura dell’igene orale. Utile infatti contro le gengiviti.
  • Ovviamente non manca in commercio la tintura madre di acetosa. Un prodotto che depura, combatte la stipsi, la dermatosi etc.
  • È utilizzata contro le punture di insetti e alcune irritazioni che colpsicono la pelle.

Controindicazioni

L’acetosa è una verdura che merita attenzioni quando si parla di benessere e salute. Purtroppo però, com’è facile immaginare, non è esente dal possedere alcune controindicazioni. Il suo consumo deve essere monitorato dunque. Infatti prima di tutto, l’acetosa possiede al suo interno un elemento (l’acido ossalico) che non si dimostra adatto per il corpo. Tale componente è nocivo in 2 situazioni:

  • Quando viene assunto in grandi quantità, il corpo non riesce ad assimilare il calcio correttamente e questo comporta notevoli effetti negativi all’organismo.
  • Diventa dannoso per la salute quando le foglie di acetosa vengono cucinate in pentole di alluminio o ferro.

Inoltre mangiare quantità consistenti di tale alimento vegetale non è affatto indicato per la salute. Sono infatti correlati sintomi di varia natura, quali: nausea, diarrea, vertigini e rigetto. Sfortunatamente eccedere con l’acetosa può comportare anche disturbi al fegato.

Le persone che possono riscontrare disturbi nel consumarla, sono per lo più i soggetti che soffrono di: iperacidità, calcoli, reumatismi, artrite e gotta. Naturalmente l’assunzione è controindicata in tali situazioni, perché sembra possa peggiorare la sintomatologia. Come ultimo avvertimento non ingerire le foglie crude in grandi quantità altrimenti l’acetosa risulterà velenosa per l’organismo. Alcune volte sono state riscontrate anche lesioni al fegato. E’ consigliato infine scegliere le foglie giovani piuttosto che quelle vecchie.

Descrizione della pianta

A livello di habitat è una pianta che sa adattarsi davvero molto bene. Non a caso è comune nei prati, sui monti, in prossimità dei corsi d’acqua etc. Il fusto dell’acetosa durante il periodo primaverile cresce in modo eretto.

Si possono trovare sparsi un po’ per tutta europa numerosi esemplari che superano i 100 centimetri di lunghezza. I fiori color rossastro dell’acetosa sono presenti per tutto il periodo estivo, nascono verso giugno. Possiedano piccole dimensioni e per gli occhi sono uno bello spettacolo da vedere, specialmente perché sono raccolti in grappoli. Il sapore un po’ acido è un aspetto che contraddistingue la pianta in questione. Anche il fusto è di colore rossastro, mentre le foglie alla luce risplendono con il loro verde scuro. Queste sono la parte edibile ed in quanto a misure si rivelano piuttosto grandi.

Come coltivare l’acetosa

L’acetosa non è una pianta che prevede molte difficoltà nell’essere coltivata. Il primo passaggio è naturalmente la scelta dell’acetosa. Ovvero quale varietà acquistare per coltivarla. Si trovano in commercio l’acetosa rossa, quella francese, l’acetosa comune e l’acetosella. Queste sono differenze utili da conoscere dato che in base al tipo si possono ottenere piante più grandi o piccole, senza parlare del fattore sapore che ricopre la sua importanza nuturalmente. Ecco una breve descrizione:

  • Acetosa rossa. Le foglie possiedano il colore rossastro e proprio come l’acetosella le foglie sono indicate per l’alimentazione solo quando non sono vecchie
  • Acetosella. Si tratta di un tipo di acetosa che cresce in maniera selvatica. Le sue foglie sono consumabili solamente quando la pianta è giovane
  • Acetosa francese. comune per l’abbinamento con l’insalate. gli esemplari più grandi sono alti circa 30 centimetri
  • Acetosa comune. Un alimento buono come la terza scelta. La differenza è che per quanto riguarda la sua altezza può sfiorare il metro

Come per la maggior parte delle piantem anche questa necessita dell’esposizione solare per dare il meglio di se. Sono necessarie almeno 6 ore di luce solare al giorno. Quindi la scelta della zona per coltivarla non deve essere casuale.

Prima che l’acetosa sia piantata è consigliabile controllare il terreno, effettuando una buca per piantarla di almeno 15 centimetri. Dopodiché utilizzare del composto biologico e lavorare il terreno con molta cura. Tale processo serve per farlo diventare fertile.

Naturalmente in molti coltivano questa pianta anche nel vaso, in questo caso occorre solamente un buon terriccio. La primavera è comunque il periodo dell’anno più indicato per piantare i semi dell’acetosa. Al momento che la pianta inizia a germogliare è suggerito (per la sua sopravvivenza) intervenire. Quindi sfoltire l’acetosa diventa il passaggio successivo. Deve essere annaffiata regolarmente.

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