Olio essenziale di anice

0

L‘anice è una spezia di cui non si conosce l’età esatta. È infatti una pianta molto antica e non possiamo dire a quando risale con certezza. Gli antichi Egizi per esempio la impiegavano già in modo piuttosto costante.

In cucina è dunque un ingrediente prezioso e piuttosto comune da trovare. La pianta che ci interessa oggi è la Pimpinella anisum, un vegetale da cui viene ricavato l’olio essenziale di anice. 

L’essenza di anice è ottenuta con la distillazione in corrente di vapore, il metodo di estrazione più comune impiegato per ricavare le essenze. Sono i semi che vengono utilizzati per la sua preparazione.

Quali sono i benefici di quest’olio essenziale? Mentre per quanto riguarda le sue controindicazioni, cosa c’è da sapere? Una guida completa che vi aiuterà a conoscere passo per passo tutto ciò che c’è da sapere sull’olio essenziale di anice.

Proprietà dell’olio essenziale di anice

L’olio essenziale di anice è una fonte inesauribile di proprietà. Numerosi studi dimostrano che può stimolare la produzione del latte materno, combattere il meteorismo, favorire la digestione e non solo. L’uso frequente non è adatto a nessuno, inoltre accertatevi che sulla confezione che avete acquistato sia riportata la scritta “per uso orale”. Normalmente deve essere diluito (in caso di uso topico) altrimenti si possono verificare disturbi alla pelle.

Agisce in modo molto positivo sull’aerofagia, inoltre è un potente antisettico. Calma la tosse e la tracheite. Corre in aiuto verso i problemi che interessano la prostata. Infine trova largo impiego per il trattamento dell’insonnia. Insomma è famoso come sedativo, antisettico, antispasmodico… inoltre sembra possa regolare anche il ciclo mestruale. Adesso per ricapitolare, ecco tutte le proprietà riscontrate in questa preziosa essenza: balsamiche, antinfiammatorie, carminative, diuretiche, digestive, antifungine, aromatizzanti, antispasmodiche, emmenagoghe, antisettiche e galattogoghe.

Come si usa l’essenza di anice

Un modo di utilizzo che è piuttosto comune è quello che aiuta ad eliminare il muco nei bronchi. L’olio essenziale di anice si dimostra utile per lenire gli attacchi di panico, le vertigini e la nausea. Funziona anche contro il vomito. Per ottenere risultati in tutte queste situazioni, utilizzatelo semplicemente come profumo da inalare.

Potete assumere un bicchiere d’acqua a cui avete aggiunto un paio di gocce di questa essenza e del miele. Si rivela adatto per calmare la tosse e migliorare la digestione. Oltre a questo potenzia il sistema immunitario. Vi bastano 1 cucchiaio piccolo di miele e 1 goccia di olio essenziale, il tutto con acqua calda.

Contro gli spasmi addominali l’anice è un vero portento sapete? Realizzate una prodotto per uso topico, utilizzando 1 cucchiaio e mezzo di olio di mandorle (dolci naturalmente) e 5 gocce di essenza.

I semi di anice solitamente trovano impiego in cucina, le ricette che prevedono il suo utilizzo sono numerose. Naturalmente, tenendo sempre di conto del gusto personale, questa spezia si accosta con tutto. C’è chi la utilizza nella frutta, nelle verdure, nella carne. Con i dolci è molto buona, inoltre l’assunzione di semplici infusi risulta gradevole e benefica allo stesso tempo.

Uno dei principi attivi della pianta, vale a dire l’anetolo, viene sfruttato nella preparazione di liquori. La sambuca per esempio è uno di questi.

L’anice può aromatizzare anche i dentifrici. Impiegatelo con parsimonia comunque ed evitate l’uso frequente.

Controindicazioni dell’essenza di anice

Possono verificarsi interazioni con determinati farmaci, quindi è sconsigliato l’impiego di questa essenza se già state seguendo una terapia farmacologica (chiedete al vostro medico per sapere se è compatibile o meno con i vostri medicinali). In gravidanza l’olio essenziale di anice non è da utilizzare. I medici sostengono appunto che sia un prodotto che stimola le contrazioni uterine.

Sono stati registrati episodi di soggetti che manifestavano tremore dopo un dosaggio eccessivo. I bambini devono rimanere alla larga da questo genere di prodotti.

Descrizione della pianta

Prima di iniziare con la descrizione è bene informare che con il nome anice in realtà ci riferiamo a ben tre tipologie di piante. La famiglia non è la solita, ma si possono scambiare per l’aroma sprigionato. La pianta dell’anice ha origini orientali. Questa spezia in cucina trova largo impiego. Come tipologie di piante si trovano l’anice verde, l’anice pepato e l’anice stellato. Ecco le loro differenze.

  • Pimpinella anisum. Conosciuto come anice verde, presenta fiori color giallino o bianco e hanno una disposizione a corolla. Ricorda il finocchio se assaggiato, appartiene alla famiglia delle Apiaceae. I semi hanno l’aspetto ovale e sono di piccole dimensioni. Possiedano delle striature marroncine mentre per il resto sono marroni. In Occidente è la spezia più comune tra queste 3. Tale pianta ha un fusto legnoso e dall’aspetto eretto. Si tratta di una erbacea annuale. Le foglie sono diverse in base alla loro postazione, ovvero in alto sono opposte e in basso alterne. Secondo alcuni le sue origini possono essere anche del Mediterraneo. L’anice verde come abbiamo già detto è utilizzata anche per ottenere l’essenza di cui vi stiamo parlando oggi.
  • Xanthoxylum piperitium. Chiamato anice pepeto è appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Questa pianta è molto aromatica ma piccante allo stesso tempo, quindi non è per tutti i palati. Le sue origini ci portano in Giappone, Cina e Corea.
  • Illicium verum. Infine troviamo l’anice stellato, questo viene scambiato per liquirizia se assaggiato. Non per caso è un degno sostituito di quest’ultima. Rientra nella famiglia delle Illiciaceae. Questa pianta arriva dalla Cina. L’aspetto dei frutti ricorda una stella ed ecco perché il nome anice stellato.
Share.

Leave A Reply