Pastinaca: proprietà, benefici, usi e controindicazioni

Spesso confusa con le carote, la pastinaca è in realtà una radice molto apprezzata nel Medioevo. Il Regno Unito ne fa quasi “abuso” mentre Stati Uniti e Francia la utilizzano molto spesso. Ma l’Italia? Nel nostro Bel Paese, è un ortaggio praticamente sconosciuto!

Il suo nome scientifico è Pastinaca sativa, appartenente alla famiglia delle Apiacee (Ombrellifere). Si tratta di una pianta erbacea, la cui parte commestibile corrisponde alla sua lunga radice carnosa. Esternamente si presenta di color avorio-nocciola mentre la polpa è bianca e profumata. A prima vista è effettivamente simile alla carota ma a livello gustativo somiglia molto alla patata, anche se più acidula.

Questo tubero rappresenta una fonte preziossima di principi attivi che la rendono uno degli ortaggi più ricchi di proprietà benefiche. Scopriamolo insieme.

Proprietà e benefici della pastinaca

  • Antitumorale: la pastinaca contiene una sostanza attiva che prende il nome di “falcarinolo”. Questo composto viene prodotto da alcune piante per proteggersi dall’attacco dei parassiti. Motivo per cui in passato veniva considerato una sostanza tossica. Recenti studi hanno però dimostrato come piccole quantità hanno invece effetti protettivi nei confronti di alcune forme tumorali come quelle al colon.
  • Antiossidante: è un ortaggio ricco di vitamine del gruppo B e di vitamina C. Queste vitamine sono potenti antiossidanti in grado di contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi e favorire così il ripristino cellulare. L’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi è una delle cause principali di alcune malattie cardiovascolari e forme tumorali.
  • Diuretica: grazie al notevole contenuto di potassio, la pastinaca contrasta gli effetti negativi del sodio come la ritenzione idrica. Quest’ultima è responsabile di numerosi disturbi come la cellulite.
  • Antinfiammatoria: sempre grazie alla buona quantità di vitamine presenti, questo tubero è capace di rafforzare il sistema immunitario. Utile dunque per contrastare raffreddore e stati febbrili.
  • Digestiva: le fibre solubili contenute in quest’ortaggio, favoriscono il processo digestivo.
  • Ipocolesterolemizzante: il buon contenuto di fibra alimentare è utile nel ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.

Proprietà nutrizionali della pastinaca

Cento grammi di prodotto crudo apportano circa 75 kcal, così ripartite:

  • 79,53 gr di acqua;
  • 17,99 gr di carboidrati (di cui 4,8 gr di zuccheri);
  • 4,9 gr di fibre alimentari;
  • 1,2 gr di proteine;
  • 0,3 gr di grassi (di cui 0,112 gr di monoinsaturi, 0,05 gr di saturi e 0,047 gr di polinsaturi).

Considerando che i carboidrati e le proteine forniscono 4 calorie per ogni gr mentre i grassi ne forniscono 9 per ogni grammo, l’energia apportata da ciascun macronutriente sarà: 92,1% di carboidrati, 4,5% proteine e 3,4% grassi.

Tra i sali minerali più abbondanti troviamo: potassio (375 mg), fosforo (71 mg), calcio (36 mg), magnesio (29 mg), sodio (10 mg), ferro (0,59 mg) e zinco (0,59 mg).

La componente vitaminica è rappresentata dalle vitamine: B (B1, B2, B3, B5, B6), C, E, K e folati.

Usi culinari della pastinaca

Gli esemplari più giovani, essendo più teneri, possono essere consumati crudi, ad esempio nelle insalate. Quelli più vecchi invece, essendo più duri e legnosi, vanno necessariamente cotti. Ottima quando cucinata al forno, fritta, saltata in padella, cotta al vapore o bollita. Per riscoprire i sapori antichi può essere utilizzata anche come ingrediente segreto per zuppe e vellutate. Se consumata sola, una volta stufata, si accompagna molto bene con prezzemolo, miele, sciroppo d’acero, aceto o burro.

Particolarmente sfiziose e gustose sono le “chips” al forno di pastinaca. Quest’ultima viene pelata e tagliata a fettine sottilissime. Successivamente vengono ricoperte di sale e polvere d’arancia. Si passa poi alla cottura in forno con lo sportello lievemente aperto così da far assumere alle fettine di pastinaca la classica consistenza di patatine fritte.

Controindicazioni

Non sono note controindicazioni legate al consumo di pastinaca, tranne nei soggetti con accertata ipersensibilità verso uno dei suoi principi attivi.

Particolare attenzione viene richiesta quando si maneggiano le foglie o i germogli di questo tubero. All’interno di essi è infatti presente una sostanza ritenuta tossica per l’uomo nota come “furanocumarina”. Si tratta di un composto fotosensibilizzante che al contatto con la pelle scatena una condizione detta “fitofotodermatite“. Quest’ultima è una forma di ustione chimica simile a quella causata dall’edera velenosa. I sintomi includono arrossamento, bruciore e vesciche. Le zone colpite possono rimanere scolorite anche per due anni.

Descrizione della pianta

La pastinaca appartiene alla specie biennale Pastinaca sativa e alla famiglia delle Ombrellifere. E’ caratterizzata da un fusto erbaceo, angoloso e cavo. Le radici sono carnose a fittone e presenta foglie verdi pennate e dentate. Il cespo di foglie può raggiungere i 40 cm d’altezza e una larghezza di 15 cm.

La radice è chiara, carnosa, croccante, conica e leggermente affusolata.

Tecniche di coltivazione

Si semina tra febbraio e giugno in pieno campo. Si consiglia di mettere i semi a bagno per una notte prima di andare a piantare le pastinache nell’orto per facilitare la germinazione. I semi devono essere posti a 1 cm di profondità (max 1,5 cm) e distanti l’uno dall’altro di circa 15 cm.

La pastinaca predilige un terreno leggero e soffice senza ristagni d’acqua. Un terreno sassoso sarebbe problematico perchè ostacolerebbe lo sviluppo della radice. Bisogna dunque lavorare bene la terra dell’orto a più riprese arrivando in profondità (circa 40 cm). E’ preferibile concimare con letame maturo o compost da incorporare nei primi 15 cm di suolo.

E’ un ortaggio che predilige temperature basse e ama l’esposizione solare. Più il clima è rigido e più dolce sarà il gusto della sua radice.

La raccolta avviene in autunno o inverno, estraendo completamente la pianta dal terreno. Dopo aver raccolto la pastinaca bisogna farla asciugare e poi conservarla in posti bui e asciutti.

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