Carciofi: proprietà, valori nutrizionali, controindicazioni e tipologie

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I carciofi (Cynara scolymus) sono ortaggi tipici del bacino del Mediterraneo, appartenenti alla famiglia delle Asteracee. Di questo alimento vegetale si consumano le infiorescenze (capolini immaturi raccolti prima che sboccino) ed i gambi. Quest’ultimi vengono resi edibili una volta privati della corteccia esterna, dura e filamentosa.

Si tratta di piante erbacee perenni alte fino a 1,5 metri. Il fusto è accorciato mentre lo stelo fiorale è robusto, cilindrico e carnoso. Le foglie sono oblunghe, lanceolate, dentate e di colore verde. La superficie della lamina fogliare è verde lucida o verde-grigiastra sulla pagina superiore, mentre nella pagina inferiore è verde-cinerea. I fiori sono riuniti in un capolino conico con un ricettacolo carnoso e concavo nella parte superiore. Sul ricettacolo sono inseriti i fiori con corolla tubulosa azzurro-violacea e calice trasformato in un pappo setoloso. Nel capolino immaturo l’infiorescenza è protetta da una serie di brattee involucrali strettamente embricate (spinose e non). In piena fioritura le brattee divergono e lasciano emergere i fiori. La parte edibile è rappresentata dalle porzioni inferiori delle brattee e dal ricettacolo (cuore).

L’Italia è il maggior produttore di carciofi. Le coltivazioni si trovano soprattutto in Sicilia, Lazio, Toscana, Puglia e Liguria.
I carciofi sono ortaggi ricchi di principi attivi utili per il fegato e per disintossicare l’organismo. Presentano anche proprietà depurative, digestive e anti-colesterolo.
Scopriamo insieme le tipologie, proprietà, benefici, usi e controindicazioni del carciofo.

Proprietà e benefici del carciofo

1. Utile per le ossa

L’apparato scheletrico ha bisogno di essere in ottima forma e una dieta sana permette di assimilare buone sostanze dal cibo, vanno appunto a migliorare la salute delle ossa e con esse anche la prevenzione contro l’osteoporosi e non solo. Il carciofo è un buon alimento in questo caso per la presenza della vitamina K.

2. Antiossidante

Il carciofo è riconosciuto dagli esperti come alimento dall’azione antiossidante. La vasta composizione chimica di quest’ortaggio infatti si dimostra indicata per prevenire e contrastare i radicali liberi. Ciò significa che non solo rallenta l’invecchiamento cellulare, ma è anche d’aiuto contro la comparsa delle malattie di natura degenerativa.

3. Tonico

Numerose sono le verdure e gli ortaggi che possono fornire un effetto tonico nei confronti dell’organismo. I carciofi sono rinomati per la loro composizione chimica che prevede appunto una vasta scelta di sali minerali, vitamine e altri elementi… si annoverano anche fibre, proteine e flavonoidi al suo interno.

4. Salute del fegato

Le proprietà di questo alimento sono moltissime. Infatti sia il fegato che i reni e l’apparato urinario ottengono buoni benefici dal consumo costante di carciofi. Integrando il carciofo in una corretta dieta, possono intervenire positivamente nella prevenzione di alcune malattie e patologie che possono colpirlo.

5. Diuretico

La tisana ottenuta dal carciofo è una bevanda tonica nonché utile per promuovere la motilità intestinale. A questi effetti benefici si possono aggiungere quelli diuretici, di conseguenza la persona che assume la tisana può ottenere benefici relativi alla minzione e con essa ripulire il corpo da scorie e tossine concentrate appunto nell’urina.

6. Digestivo

Tra i primi benefici che sono stati riscontrati nel consumo di carciofi si possono trovare ottime proprietà digestive. Quest’ortaggio infatti, può aiutare sia chi soffre di digestione lenta, sia chi invece deve digerire per via di un’abbuffata. Perché funzionino come digestivo naturale devono essere consumati comunque nelle giuste quantità.

7. Colesterolo cattivo

Il colesterolo cattivo (riconosciuto come LDL) non deve raggiungere livelli alti nel sangue. Per tenerlo sotto controllo sembra  che i carciofi sono adatti alla causa. Alcuni elementi dell’ortaggio qui presente sono utili per far innalzare i livelli di colesterolo buono (HDL).

8. Alleati per la salute del cervello

Il cervello è un altro organo che trae benefici dal carciofo. Il merito è principalmente dei livelli di vitamina K riscontrati in questo alimento. A scopo preventivo è possibile integrarlo per stimolare la memoria e in alcuni casi fornire aiuto contro alcune malattie che potrebbero colpirlo in età avanzata, tra queste la demenza senile.

Proprietà nutrizionali

Come tutti gli ortaggi, anche i carciofi sono caratterizzati da un ridotto apporto energetico: 22 kcal per 100 gr di prodotto crudo. La composizione quali-quantitativa è così ripartita:

  • 84 gr di acqua;
  • 2,7 gr di proteine;
  • 2,5 gr di carboidrati;
  • 1,1 gr di fibre alimentari;
  • 0,2 gr di grassi.

Relativamente alle vitamine, il carciofo ne contiene diverse ma non in concentrazioni significative. Tra queste annoveriamo: A, B (B1, B2, B3, B5, B6 e folati), C, E, K e J.

Si evidenziano invece buoni livelli di sali minerali come ferro, calcio, sodio, fosforo, magnesio e potassio.

Le proteine, come per tutti gli ortaggi, sono a basso valore biologico. Con una prevalenza dei seguenti amminoacidi: acido aspartico, acido glutammico, leucina ed arginina.

I carciofi infine mostrano notevoli proprietà farmacologiche derivanti da numerosi principi attivi in esso contenuti (es. sesquiterpeni lattonici). Buono è il contenuto di antiossidanti come i carotenoidi (luteina, zeaxantina e beta-carotene), polifenoli (es. cinarina) e flavonoidi (soprattutto la rutina).

Controindicazioni del carciofo

Il carciofo è un’ortaggio che può causare allergie o intolleranze, quindi può essere più o meno rischioso il suo consumo. I soggetti ipersensibili ad alcuni suoi principi attivi devono evitarlo! L’estratto di carciofo pare che non sia indicato per coloro affetti da calcoli renali. Ricordiamo inoltre che un abuso di questo alimento non giova affatto all’organismo. Può infatti scatenare crampi e molto più probabile nausea o diarrea.

Tipologie dei carciofi

Le varietà di carciofo coltivate nel mondo sono circa 90. Le tipologie differiscono per:
  • aspetto;
  • provenienza;
  • stagionalità;
  • caratteristiche organolettiche-gustative.

Di seguito alcune delle tante specie italiane più conosciute ed apprezzate.

  • Romaneschi del Lazio Igp: tipologie di Viterbo, Roma e Latina. Questi carciofi sono caratterizzati da grossi capolini globosi con foro centrale. Le brattee sono verdi-violacee, morbide e prive di spine. Ad esempio, il carciofo di Sezze (LT) è una varietà laziale del gruppo romanesco molto rinomata.
  • Paestum Igp: varietà campana della Piana del Sele. Questi carciofi si distinguono per precocità, capolino rotondo, compatto e grosso con brattee carnose. Sono verde scuro con sfumature viola e risultano privi di spine.
  • Vastese: tipologia abruzzese coltivato nella zona di Vupello e San Salvo. Queste specie sono prive di spine o peluria. Presentano inoltre un ciclo tardivo e il capolino risulta sferico e verde-violaceo.
  • Spinoso di Palermo: carciofo siciliano con capolino ovoidale, affusolato, con brattee spinose.
  • Spinoso violetto di Albenga: varietà ligure con capolino conico e gambo lungo. Le foglie sono verdi con sfumature bruno-violette dotate di spine gialle.
  • Violetto di Catania: carciofo siciliano con capolino cilindrico avente brattee senza spine, verdi e con sfumature viola.
  • Empolese: di origine toscana, questi carciofi sono di colore verde tendente al violaceo. La forma è quasi cilindrica e le brattee non presentano spine. La consistenza è morbida e il sapore dolce-amaro.
  • Castellamare: varietà campana caratterizzata da brattee interne e cuore molto morbidi. Questi carciofi sono privi di spine. Il capolino è compatto, sferico e con brattee esterne verdi e con sfumature violette.

Usi del carciofo

Il carciofo è ottimo e versatile. Si presta bene in cucina e come abbiamo visto precedentemente è d’aiuto per il fegato, le ossa e non solo. Tuttavia, ancora non sappiamo come si usa quest’ortaggio. Qui di seguito vi sono gli usi dei carciofi, ne abbiamo elencati quattro.

1. Carciofo in Cucina

Potremmo stare tutto il giorno a parlare degli usi del carciofo in cucina. Quindi ci limitiamo a suggerire alcune ricette conosciute ma allo stesso tempo ottime. Ai primi posti collochiamo le lasagne ai carciofi, un primo piatto che richiede almeno un bis data la sua bontà. In seguito come non nominare il risotto ai carciofi? Altrettanto sublime nonché apprezzatissimo nel nostro Paese. Si tratta di un primo che lascia senza parole. Ma lo stesso potremmo dire per la torta salata ai carciofi.

2. Tisana al carciofo

Questa bevanda (addolcita solitamente con del miele) è un’ottima alleata per stimolare la diuresi e depurare l’organismo. È anche amica del fegato e come se non bastasse potenzia le difese immunitarie. Nelle stagioni fredde l’assunzione di questo rimedio si dimostra piuttosto utile contro le malattie influenzali. Facile da realizzare, alla fine di questo paragrafo è possibile trovare una ricetta veloce.

3. Tintura madre di carciofo

La tintura madre di carciofo è un’altra soluzione che possiamo usare a nostro vantaggio quando si cerca un rimedio naturale efficace. Solitamente viene suggerita per depurare il corpo, favorire la digestione, ridurre il nervosismo e depurare il fegato. La posologia è dalla 20 alle 30 gocce giornaliere, ma è consigliabile chiedere a un esperto.

Tisana al carciofo

Della tisana al carciofo si sente parlare moltissimo. Gli sono attribuite infatti molte proprietà utili all’uomo. La ricetta che segue spiega come si realizza, ricordiamo che il grado di difficoltà è minimo. Così come la reperibilità degli ingredienti dopotutto. In commercio si possono trovare bustine già pronte, praticamente tutto quello che occorre. Si acquistano in erboristeria e tra l’altro è anche più comodo comprare il carciofo in questo formato visto che non c’è da pensare alla pulizia della verdura. Un consiglio dato che il carciofo è l’elemento base, è preferibile assumerlo di origine bio. Adesso vediamo come fare la tisana.

Basta solo 1 bustina da mettere nel pentolino, questo quando l’acqua sta bollendo. Far passare pochi minuti per l’infusione e bere dopo un accurato filtraggio della bevanda. Ricordiamo di tappare il contenuto mentre si aspetta che sia pronto, così da non disperdere niente delle sue sostanze benefiche. Per chi utilizza la verdura invece, servono circa 30 grammi di foglie da introdurre nell’acqua.

Come benefici pare che la tisana possa aiutare nella lotta alla perdita di peso. Inoltre stimola la digestione ed è utile per il fegato. Anche in caso di stanchezza fisica e mentale è di grande aiuto.

Descrizione della pianta del carciofo

Il carciofo è un’ortaggio conosciutissimo, era già noto nell’antico Egitto. La pianta non è molto grande, tuttavia può superare il metro d’altezza. Si presenta con un fusto ramificato e di consistenza considerevole. La famiglia a cui appartiene è quelle delle Asteraceae. È considerata una pianta erbacea perenne il cui rizoma sviluppa lunghi fusti. Le foglie (il cui colore può essere anche viola oltre che verde scuro) sono spesse e dure all’esterno, infatti vengono tolte in parte durante la pulizia dell’alimento Proprio in questo procedimento è facile tagliarsi per via delle punte di cui sono provviste. La raccolta di quest’ortaggio generalmente è da ottobre a giugno. In Italia le regioni dove è prodotto in maniera considerevole sono la Puglia, il Lazio, la Toscana e la Sardegna.

Curiosità

Ecco alcune informazioni sul carciofo, l’alimento presente anche nella dieta mediterranea!

  • I medici nutrizionisti di oggi consigliano di mangiare carciofi. Tuttavia già in passato erano famosi per la salute, basta pensare ai Greci e i Romani che li integravano quotidianamente a tavola.
  • Nel mondo si possono trovare poco meno di 100 varietà di carciofi. Un numero considerevole che permette una vasta scelta al consumatore. Sono reperibili anche senza spine.
  • Le calorie che comporta l’assunzione di questa verdura non sono molte. La parte commestibile contiene circa 46 calorie ogni 100 grammi.
  • I carciofi si possono anche consumare crudi. Questo metodo garantisce di non eliminare nessuna sostanza interna che normalmente si disperde con le cotture troppo alte.
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